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Figura nota al grande pubblico per i suoi libri dedicati ai grandi o controversi protagonisti della storia (Giulio Cesare, Il Re Sole, Robespierre, Mussolini e sopratutto di Napoleone, al quale ha dedicato ben quattro libri) e per la sua attività di opinionista, Max Gallo è uno dei quei personaggi pubblici che ha accompagnato la politica francese del secondo dopoguerra.
Laureato, iniziò la sua attività lavorativa nella radio francese. Iscritto al partito comunista francese, non rinnovò la tessera nel 1956 in polemica per le posizioni espresse da quel partito sulla destalinizzazione e sull’invasione dell’Ungheria. È con la guerra di Algeria che il suo nome è posto a firma di alcuni articoli critici verso la gestione francese della guerra di liberazione nazionale algerina, forte anche delle convinzioni antimilitariste maturate durante la leva militare. Fonda, assieme ad altri, un giornale antimilitarita, Les Temps, che uscirà nelle edicole solo per tre numeri a causa della chiusura decretata dalle autorità.

FIGLIO DI MIGRANTI italiani (padre piemontese e madre emiliana), lascia il lavoro alla televisione, dove era approdato , e inizia ad insegnare prima in alcuni licei per poi approdare alla cattedra universitaria. Editorialista di L’Express è stato inoltre direttore de Le Matin de Paris. Ed è come opinionista che è conosciuto dal grande pubblico. Le sue prese di posizione sulla vita politica francese lo collocano tra gli opnion makers più ascoltati dal sistema politico, anche se molti lo ritengono l’esempio di un intellettuale che non si scaglia mai contro il potere, ambendo al ruolo di «consigliere del principe». Eletto deputato come candidato del partito socialista, è stato una delle figure rilevanti della presidenza Mitterand. Negli anni Novanta lascia il partito socialista e fonda con l’altro esponente socialista Jean-Pierre Chevènement il Movimento dei Cittadini. Invita a votare no al referendum sul trattato europeo del 2003. Nel 2007, tuttavia, prese posizione a favore della candidatura di Nicolas Sarkozy alla presidenza della Repubblica.

DOPO UN ESORDIO come scrittore di «fantapolitica», usando lo pseudonimo Max Laugham, ha scritto diversi romanzi «storici», come Caeser. L’Italiano che dominò il mondo (Mondadori), Re sole (Mondadori), Gesu, l’uomo che era Dio (San Paolo) e Caino e Abele (San Paolo). La vita di Mussolini (Laterza) e i quattro libri dedicati a Napoleone Bonaparte, dove espresse la convinzione, in controtendenza come quanto sostenuti da molti intellettuali francesi di sinistra, che il bonapartismo prima e il gollismo poi siano parte fondante della cultura politica francese.