Dopo Cecilia che divorziò da Sarkozy proprio durante il mandato presidenziale, Carla che lo sposò mentre era ancora presidente, la Trierweiler che fece volare gli stracci quando Hollande venne beccato a portare, nascosto sotto un casco, croissant all’amante, l’attrice Julie Gayet che però non venne mai ammessa ufficialmente all’Eliseo, dopo il rischio di trovarsi all’Eliseo una consorte consenziente e silenziosa di nome Penelope, il prossimo 8 maggio è molto probabile che la Francia si svegli con una première dame che, anagraficamente parlando, potrebbe essere la madre del neo eletto.

Sette volte nonna, tre figli dal primo marito, il banchiere André Louis Auzière, Brigitte Macron, nata Trogneux il 13 aprile 1953 a Amiens da una famiglia di cioccolatai famosi per i loro macaron (sic!), è stata insegnante in scuole di gesuiti, ha 64 anni, 24 in più del marito Emmanuel sposato nel 2007, un anno dopo il divorzio.

Non c’è che dire, in fatto di mogli presidenziali i francesi sono molto più creativi degli altri, come se nelle relazioni ufficiali si tenessero al passo con i tempi, lasciando entrare nelle stanze del potere tutto ciò che capita ai comuni cittadini, ovvero amori che finiscono e iniziano, scappatelle, litigi, scenate e, adesso, anche la notevole differenza di età, ma al contrario di quello che di solito accade.

Sull’argomento i nostri politici hanno molto da imparare, essendo i nostri saldamente ancorati alla consuetudine, cioè un lui agé che a un certo punto lascia la moglie e si mette con una molto più giovane, vedi Casini, Franceschini, Cofferati, Fini.

Poi c’è il campionissimo, Berlusconi, che non fa testo perché: quanti ne trovi che, mentre avanzano gli anni, mantengono uguale l’età di mogli e compagne fino al punto da sembrare il nonno anziché il padre?

Fossi stata francese, al primo turno non avrei votato Macron perché, come ha detto Hamon, non è di sinistra. Bisogna però ammettere che Brigitte lo rende simpatico sul côtè affettivo perché lì sa fare scelte fuori dagli schemi. Si conobbero nel 1993 a un corso di teatro, lei era la professoressa e aveva 40 anni, lui uno degli allievi, nonché compagno di classe della seconda figlia di lei, Laurence, e ne aveva 16. Naturalmente fu scandalo e le rispettive famiglie non apprezzarono, però l’amore era vero e ha resistito nel tempo. Essendo il legame poco consueto, tutti sono andati a cercare le ragioni di questa eccezionalità, come se una donna più grande dovesse avere qualcosa in più o di diverso dalle altre per farsi amare.

Di sicuro lei è dotata di ironia e senso pratico se è vero che, fra le varie ragioni che ha usato per incoraggiarlo a candidarsi, avrebbe detto di non poter aspettare 7 anni perché la sua faccia non avrebbe retto accanto a quella di lui. Poi, da conoscitrice di teatro qual è, lo avrebbe spinto a prendere lezioni di dizione per mitigare la voce un po’ stridula ed eliminare quel difetto di pronuncia che noi chiamiamo zeppola.

Visto che nelle prossime settimane, se non anni, si parlerà molto di Brigitte Macron, vorrei non dover più leggere cose come: «Ha un look ultramoderno nonostante l’età», «È ben lontana dal prototipo della terza età», «Ama sfoggiare gonne sopra il ginocchio, consuetudine favorita dall’assenza di gravame adiposo intorno alla rotula».

Pensate, prima di pronunciare certe frasi, se direste la stessa cosa di lui nel caso avesse 24 anni di più e non di meno. Aspetto di vedere diventare abitudine la pari opportunità del commento. Quando non farà più notizia il fatto che lei abbia molti più anni, vorrà dire che siamo davvero diventati liberi dai pregiudizi.

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