In fila tutti insieme fanno quasi impressione. Madonna, DeadMau5, Kanye West, Jay Z alla cerimonia di reboot del sito di Tidal. Così – in termine tecnico – viene definito il riposizionamento sul mercato della società appena acquisita dal re mida dell’entertainment musicale (e non solo) americano Jay Z.

In soldoni qual’è il senso dell’operazione? Fare per quanto più possibile concorrenza a Spotify, ovvero l’altro colosso dello streaming. L’annuncio effettuato nel cuore della grande mela, è quindi una dichiarazione d’intenti per rilanciare Tidal (fin qui appena 17 mila abbonati) nel business delle sette note che – volente o nolente – passa non più attraverso le vendite «fisiche» dell’oggetto cd ma si diffonde in streaming ancorpiù che in download. Quindici milioni sono finora gli abbonati a Spotify, ma sul mercato a competere ci sono altre analoghe piattaforme come Deezer o Google Play Music.

Un’alleanza – quella fra i re e le regine del pop – impensabile solo pochi anni fa e resa inevitabile nella nuova era digitale che ha ridotto in macerie i vecchi asset delle multinazionali del disco e costretto le star abituate a dischi di platino a gogo e tour strategicamente calendarizzati ogni due o tre anni a mutare abitudini. Ora è il disco a supportare l’evento live: Madonna e il suo nuovo Rebel Heart che viene offerto a chi acquista i biglietti dei prossimi live di Miss Ciccone chiariscono bene gli orizzonti del business musicale. E via così, con le alleanze create dal vivo – il tour Simon/Sting (30 milioni di dollari solo negli Usa…) di cui proprio vi proponiamo la cronaca, o l’appena annunciato tour italiano Morandi/Baglioni spiegano come ormai i guadagni, nella musica si quantificano solo in abbonati o biglietti venduti… Per chi può, agli altri le briciole.

Una battaglia che infuria agli alti vertici e dove il rilancio di Tidal, Jay Z ha sborsato 60 milinoi di euro per per acquistare Aspiro la società che possiede Tidal, il suo catalogo da 25 milioni di canzoni e ben 75 mila video, è solo la prima mossa. I sedici big che hanno sottoscritto e acquisito ognuno una quota pari al 3% (ci sono anche Alicia Keys, Chris Martin, Rihanna, Beyonceé) concederanno infatti una serie di produzioni esclusive, ricevendone in cambio- ha sottolineato Jay Z «compensi maggiori rispetto a quanto garantito da Spotify». Signori, la guerra è appena iniziata…