Il feretro del fotoreporter Andrea Rocchelli, ucciso da un colpo di mortaio in Ucraina, è arrivato ieri sera in Italia, a Roma, all’aeroporto di Ciampino. con un volo organizzato dall’Unità di crisi della Farnesina.

Ad attendere l’aereo, su cui viaggiavano anche i familiari e alcuni colleghi del fotoreporter, c’era il ministro degli Affari esteri, Federica Mogherini. Il cadavere di Rocchelli nei giorni scorsi è stato riconosciuto da colleghi che avevano condiviso con il fotoreporter la cronaca del conflitto ucraino e quello dei genitori in un obitorio di Kiev.

Rocchelli è stato ucciso a Sloviansk, mentre seguiva le vicende ucraine con la forza e la determinazione che i suoi colleghi hanno testimoniato dopo la sua morte. Insieme a lui è morto anche il suo interprete. Nell’immediatezza dei fatti Rocchelli, freelance che lavorava soprattutto con media stranieri, è stato protagonista di articoli e commenti sull’importanza del lavoro dei tanti giornalisti, di esperienza e rodati, che pure si trovano in zone di guerra senza alcuna copertura. Poi l’oblio, compreso il disinteresse per il suo ritorno in Italia, diventato ormai una notizia e un fatto di poco conto, anche per le istituzioni, in mezzo allo spettacolo mediatico.