Nel giorno del Corpus Domini, nel capoluogo molisano si svolge una delle manifestazioni di religiosità popolare tra le più spettacolari d’Italia. Fascino e suggestione per queste «macchine volanti» ideate dallo scultore campobassano Paolo di Zinno intorno alla metà del 1700. Si parla di Misteri per designare un apparato scenico e festivo; queste macchine detet anche popolarmente ‘ingegni’, spesso venivano costruite come scenografia all’interno dei luoghi sacri o nelle vicinanze. Memoria e identità sono antropologicamente le caratteristiche di questa ritualità.
Queste antiche macchine scenografiche si rifanno storicamente ai drammi sacri del tardo Medioevo. Sono in tutto tredici e sono modellate da una lega in acciaio molto elastica, tale da permettere ai ‘figuranti’ di muoversi. Questi quadri viventi o sacre rappresentazioni vengono portate a spalla da circa duecento uomini. Intorno all’anno 1200, soprattutto nell’Italia centrale, queste drammatizzazioni popolari descrivevano episodi delle Sacre Scritture. Una volta questi drammi venivano esibiti all’interno delle chiese e solo in seguito ebbero un respiro più vasto.
C’è chi impersona degli angeli, dei Santi e diavoli. All’epoca il potere della Chiesa cercò di intervenire in tutti i modi per proiebire questa usanza, infatti nel 1629, l’allora vescovo di Campobasso-Boiano lamentava che queste scene «muovevano il popolo più al riso che alla devozione».
La Chiesa cercava di normalizzare queste devianze popolari e spesso, per mantenere un più tranquillo svolgere di tali manifestazioni e normalizzare il tutto, si avvaleva delle Confraternite religiose cittadine che tendevano a riportare la normalità in nome della Chiesa. Pertanto dal 1629 dei Misteri non si parlerà più fino a quando non fu dato l’incarico all’artista Paolo di Zinno di ideare i suoi ingegni/misteri.
La spettacolarità di questo rito campobassese sta nel fatto che queste macchine viventi non sono costituite da statue, ma i suoi personaggi sono bambini, donne e uomini. Lo scultore campobassano su committenza delle tre Confraternite cittadine (Trinitari, Crociati e Congrega di S. Antonio Abate) realizzò queste macchine volanti intorno ad un asse verticale che costituivano l’appoggio a diverse altezze, ai personaggi. La realizzazione di questi ‘ingegni’ portò via molto tempo all’epoca tra maestri artigiani del ferro e del legno. I Misteri hanno uno sviluppo in altezza che varia tra i 3 e i 4 metri e, issati sulle spalle dei barellieri, sembrano ancora più in alto. All’epoca le macchine erano 18, ma nel terremoto del 1805 ne furono distrutte alcune. Esse avanzato una dietro l’altra con rapido movimento e accompagnate da musicanti.
L’intera struttura metallica è ricoperta da apparati festosi ed i personaggi aerei si rifanno a quelli della metà del 1700. Il trasporto a spalla è costituito da tre stanghe di legno. Il movimento delle macchine durante il percorso cittadino ha un andamento sussultorio ed il passo dei portatori è cadenzato. Il numero dei portatori varia da 12 a 18 unità ed è guidato da un caposquadra o detto volgarmente caporale, il quale organizza l’andamento del Mistero durante il percorso e batte con una canna tre volte sulla piattaforma lignea per mettere ordine ai portatori. Il percorso che fanno i Misteri è di circa 10 chilometri e sono di proprietà del comune di Campobasso e sottoposti a vincolo da parte del Ministero dei beni culturali.
Storicamente si pensa che la Sagra dei Misteri sia ideata dal di Zinno, si svolse la prima volta tra il 1775 e il 1785. Nel Meridione le Confraternite continuano a ricoprire un ruolo importante – ancora oggi in Italia molte feste religiose sono gestite da esse -. Il loro ruolo era il mezzo attraverso il quale si esprimevano diversi interessi, espressioni di vita attiva e la presenza o, meglio, il posto che si occupa nelle manifestazioni religiose delle Confraternite indicava il peso che si aveva nella vita locale.
Questa situazione si rispecchiava nelle realtà urbane e spesso tra loro si fronteggiavano duramente a tutti i livelli, tali da generare disordini, congiure ed assassinii, come avvenne a Campobasso all’epoca. Le lotte cruenti tra i Crociati e i Trinitari intorno alla metà del ‘500 nonostante alcune fasi di mediazione generarono molti tumulti. Intorno al 1600 ci furono altre pacificazioni ed il prezzo della contesa era la partecipazione alle processioni del Venerdì Santo e Corpus Domini.
In quel periodo Campobasso diventa sempre più centro di lotta contro gli abusi feudali. La situazione nel Settecento cambia e si normalizza: le Confraternite continuano ad essere attive in città, tanto che esse partecipano alla elezione di uomini che dirigono la municipalità. Proprio nel 1700 Campobasso viene elevata al rango di città, concessa dal re Carlo III verso il 1775. Ed è proprio in questi anni che Paolo Saverio di Zinno inventa i suoi ingegni, che da allora figurano nella città nel giorno del Corpus Domini. E nel 1700 la vita economica e culturale cambia e si hanno nuove forme di potere, sia municipale che religioso. La Sagra dei Misteri a Campobasso continua ogni anno a segnare il filo conduttore tra memoria e modernità, tra passato e presente.