Questa sera a Santarcangelo arrivano i Faka, duo di Johannesburg che con la sua elettronica festosa rappresenta al meglio la nuova scena queer africana. Il festival di Santarcangelo, che da un paio di edizioni ha reso autonomo il programma musicale. Offerta originale e quanto mai varia: l’oscurità pop del berlinese Bleedingblackwood, la spiritualità noise dei Father Murphy (all’ultimo tour), la chitarra di Bemydelay, l’hardcore dei veneziani Slander (!) accompagnati dalla performer Eva Geatti. E ora i Faka, che si esibiranno in piazzetta delle Monache, nel centro storico della cittadina romagnola, uno degli eventi di punta del weekend di chiusura.

L’energia creativa di Thato e Buyani, che nella vita sono un fotografo e un pubblicitario, pare senza limiti. Le loro performance sono provocatorie, coloratissime, senza freni, piene di gioia, divertimento, sensualità. Già i nomi d’arte scelti dai due, Fela Gucci e Desire Marea, esprimono benissimo tanto l’ironia nell’approccio quanto il forte legame con le radici musicali e non di un intero continente. «Molti dei nostri riferimenti si trovano nella cultura pop del nostro paese, artisti come Brenda Fassie ad esempio, o in generale nella storia dell’arte sudafricana, specialmente in musica, e di cosa questa abbia significato per la nostra liberazione» spiega Buyani. «Ci ispirano anche molte cose che abbiamo conosciuto mentre crescevamo, le nostre case, le nostre nonne, la musica ascoltata in chiesa, la forte spiritualità che c’era attorno a noi».

La particolare atmosfera di questi luoghi ha colpito anche Mykki Blanco, performer e attivista queer statunitense, che ha realizzato per Vice un documentario dedicato a Johannesburg e alla sua dirompente forza creativa. E tra i protagonisti, ovviamente, ci sono i Faka, oltre a stilisti, ballerini, attivisti. È come se esistesse un link, sotterraneo ma fortissimo, tra coloro che si ritrovano ad essere outsiders, neri (nella generazione del post-apartheid), e che mettono in discussione la propria identità di genere, e la capacità di rottura attraverso l’arte, la musica, la moda. Una rivoluzione piena di entusiasmo, «perché questi aspetti non devono essere separati. Noi celebriamo in primis la nostra bellezza di persone queer e c’è moltissima gioia in questo».

E l’amore per il proprio percorso, la voglia di divertirsi esprimendo chi si è veramente, possono diventare un riferimento per qualcun altro, un modello positivo. «Non abbiamo avuto molta rappresentazione» riflette Thato, aka Fela Gucci, «in quanto persone nere e queer. Quindi quello che abbiamo voluto creare è stata anche una forma di reazione a questa invisibilità. Non so se questo tentativo fallirà o meno, ma credo davvero che con la nostra arte siamo capaci di dare potere, di arricchire la nostra comunità in qualche aspetto, e questo semplicemente continuando a fare quello che stiamo facendo, con il nostro contributo creativo». Impegno cui il duo si dedica con piglio instancabile: arrivano in Italia dopo tre mesi di tour europeo non-stop, hanno un fitto calendario di impegni a venire tra festival e gallerie d’arte, un nuovo disco in lavorazione, e in preparazione un documentario sulla carriera del gruppo, seguito da una casa di produzione sudafricana. Ma intanto, questa sera, per chi potrà: i Faka e la loro rivoluzione gioiosa saranno a Santarcangelo.