Che cosa unisce i ragazzi rom delle baraccopoli della periferia romana con quelli del quartiere Zen di Palermo e i ragazzi di Scampia, ai quali si aggiungono minori africani non accompagnati? Un pallone da calcio. La sfera di cuoio rotola incessante durante le manifestazioni sportive, artistiche e culturali promosse da Mediterraneo Antirazzista, iniziativa che nel 2008 nasce nel quartiere Zen di Palermo con l’obiettivo di favorire relazioni interculturali tra le diverse realtà relegate nei ghetti di Roma, Napoli e Palermo. Lo scopo di Mediterraneo Antirazzista è di ribaltare le contrapposizioni centro-periferia e inclusione-esclusione. A differenza degli adulti, che falliscono quando si fanno prendere da pregiudizi e razzismo, nell’intento sono riusciti i bambini che corrono dietro al pallone. A seguito di una delle manifestazioni sportive promosse da Mediterraneo Antirazzista, sulla nave che porta i ragazzi della periferia romana a Palermo c’è anche Silvia, che viaggia con minori africani non accompagnati, i quali si allenano al campo Auro Bruno del centro sociale Corto Cicuito di Roma. Silvia presto diventa allenatrice anche dei bambini rom delle baraccopoli romane sparse lungo il Tevere e nel 2013 nasce la squadra dei Birilli. Il progetto muove i primi passi grazie all’impegno di due operatori sociali dell’associazione Popica, che si occupano di inserimento scolastico di bambine e bambini rom, di sotegno alla didattica in collaborazione con i docenti delle scuole. I primi calci al pallone sono stati dati sul campetto di terriccio del Metropoliz, occupazione di case promosse dai Blocchi metropolitani precari, dove alcune famiglie rom hanno trovato abitazione. Dal 2010 la squadra dei Birilli, che prende il nome di un ragazzino rom mingherlino detto “popica”, in rumeno significa birillo, diventa una costola importante di Popica, grazie a un paziente lavoro che prende spunto nel 2010 da un torneo di calcio svoltosi nel periodo natalizio, al campo di calcio Fulvio Bernardini di Roma, organizzato da una rete di associazioni impegnate nella promozione del calcio popolare. Silvia imprime alla squadra dei Birilli valore tecnico e disposizione tattica in campo, e nel 2011 prende parte al campionato di calcio promosso dall’Unione sportiva Acli, al quale partecipano ragazzi tra i 12 e i 13 anni, grazie all’iscrizione coperta dall’associazione Ercolini, che promuove lo sport tra i rom. La squadra dei Birilli, diventa punto di riferimento dei rom più piccoli, tra gli 8 e i 10 anni, tutti provenienti dagli insediamenti di tende lungo il Tevere, dai campi rom, dai centri di accoglienza, dalle case occupate. Le file si ingrossano e la squadra diventa associazione sportiva dilettantistica, un’appendice di Popica. Non tutto va sempre per il meglio, nella squadra dei Birilli vi sono importanti defezioni, come è successo a Ionut, Florin, David, bambini che hanno dovuto interrompere il loro rapporto con la squadra e il percorso sportivo, a seguito degli sgomberi e dei forti disagi familiari conseguiti. Sotto la guida di Silvia, i Birilli non si scoraggiano, anzi ottengono gratificanti risultati come la finale disputata nel 2014 della Coppa Acli, persa all’ultimo secondo dopo un emozionante match finito 6 a 7 per gli avversari. Anche quelli più piccoli, si sono messi in evidenza, prendendo parte al torneo Coppa Colosseo, promosso dall’Uisp alla Polveriera, campo recuperato dalla comunità latinoamericana di Roma, altro luogo di contaminazione interculturale. Alla Polveriera i Birilli hanno fatto sfoggio per la prima volta di una divisa ufficiale, frutto di una donazione della cooperativa E.D.I. Onlus, che si occupa della formazione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, collegata a Save the Children. Grazie alla disponibilità dell’associazione sportiva Atletico San Raimondo, è nata anche l’Atletico Birilli, squadra in cui giocano

alcuni ragazzi rom insieme ai coetanei “romani de Roma”, rompendo, nella logica della contaminazione interculturale, barriere e pregiudizi, potere che può avere una semplice sfera di cuoio. Quando si dice, un pallone. I Birilli hanno partecipato con entusiasmo e per il secondo anno di seguito, all’edizione di Scampia della tappa promossa da Mediterraneo Antirazzista, dove ha esordito anche la squadra di pallavolo dell’Associazione dilettantistica Birilli.

In tempi di razzismo dilagante, la realtà di Popica e nella sua ramificazione sportiva i Birilli, è sintomatica di una mescolanza di persone, volantarie e volontari, che la sostengono, provenienti dalle esperienze più disparate: Acli, Uisp, il centro sociale Corto Circuito, Save the Children, il portale RomAltruista, la comunità latinoamericana, tutte persone che hanno deciso di non stare a guardare, ma di fare. Questo però non basta, occorre mettere mano al portafoglio e sostenerli, per consentire l’iscrizione delle squadre ai campionati, comprare le divise e sostenere le spese per raggiungere Palermo e Napoli: www.popica.org Facebook: Asd Birilli.