Politica

La riforma penale raddoppia la fiducia

Dopo un’assenza durata cinque mesi e mezzo, è tornato ieri nell’aula del senato il disegno di legge di riforma del processo penale. Nei piani del governo dovrà restarci poco, visto […]

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 10 marzo 2017

Dopo un’assenza durata cinque mesi e mezzo, è tornato ieri nell’aula del senato il disegno di legge di riforma del processo penale. Nei piani del governo dovrà restarci poco, visto che il Consiglio dei ministri ha autorizzato la questione di fiducia e si prevede di votarla mercoledì prossimo. Giornata da bollino rosso il 15 marzo: nel pomeriggio infatti è in calendario la conta sulla mozione di sfiducia contro il ministro Lotti presentata dai 5 stelle in relazione all’inchiesta Consip.

Paradossalmente, potrebbe essere più facile il passaggio sul ministro indagato che quello sulla riforma voluta da Orlando e attesa da tanto tempo. Perché in questo secondo caso sia i centristi di Alfano che i senatori di Verdini – abituale stampella della maggioranza – sono in disaccordo. Ma naturalmente non fino al punto di votare contro il governo e segare il ramo dove sono seduti, i primi.
Ieri il governo ha annunciato un nuovo emendamento alla legge, che punta a ridurre le spese in materia di intercettazioni stabilendo un tariffario nazionale. Si tratta di un articolo aggiuntivo che verrà collocato alla fine del disegno di legge – che oltre a modifiche al codice penale (prescrizione) e al codice di procedura penale (impugnazioni) comprende una serie di deleghe al governo per la riforma dell’ordinamento pentitenziario e appunto della disciplina delle intercettazioni. La legge dovrà comunque tornare alla camera, dove era stata approvata a settembre 2016.

Il partito di Alfano è contrario soprattutto all’allungamento della prescrizione, che pure è stato contenuto rispetto all’orientamento iniziale del governo. L’annuncio di un emendamento dell’esecutivo, fatto ieri in aula dalla ministra Finocchiaro, avrebbe potuto comportare lo stop al provvedimento, invece il presidente Grasso ha deciso di rinviare in commissione solo il nuovo articolo. Dovrà uscirne entro martedì, in modo che il governo possa mettere la fiducia sul nuovo testo mercoledì. E incrociare le dita.

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