Icona del made in Italy nel mondo con la Vespa, azienda multinazionale con due stabilimenti in India e Vietnam e quattro in Italia, più grande costruttore europeo di scooter e moto, Piaggio torna ad assumere a tempo indeterminato dopo anni e tante procedure di mobilità. Ma i numeri sono indicativi: dopo l’entrata in fabbrica a inizio anno di 28 operai, tutti con contratto precario a 18 mesi, e di una cinquantina di tecnici specializzati nel nuovo dipartimento di e-mobility. il piano per l’anno prossimo prevede la stabilizzazione a tempo indeterminato di soli 50 lavoratori, già da tempo in produzione. Meno di un decimo del numero complessivo di contrattisti a termine – 580 nel gruppo, di cui 342 a Pontedera – “che con le previsioni attuali si potranno reimpiegare entro il 30 marzo 2022, in linea con la ripartenza del picco produttivo”. L’esercito, precario, di riserva.

Mentre Fim Cisl e Uilm assieme all’Ugl (che non ha delegati sindacali) hanno entusiasticamente firmato l’accordo con Roberto e Michele Colaninno, la Fiom Cgil ha bocciato il piano. Per tutta una serie di concreti motivi messi nero su bianco da Massimo Braccini, coordinatore nazionale Fiom del gruppo Piaggio e segretario generale toscano dei metalmeccanici Cgil, e dal segretario nazionale Michele De Palma: “E’ un accordo rinunciatario sulle assunzioni sia a Pontedera che alla Moto Guzzi di Lecco – denunciano i due dirigenti sindacali – in sintonia con quanto richiesto dall’azienda”.

Visti i conti in attivo da anni, con utili netti complessivi pari a 150 milioni circa dal 2017 ad oggi, e ricavi consolidati che alla fine dell’anno potrebbero toccare il miliardo e mezzo nel 2021, la Fiom si aspettava ben altri impegni: “Il momento era favorevole per stabilizzare l’occupazione, le due ruote stanno tirando, invece il saldo occupazionale tra chi verrà assunto a tempo indeterminato rispetto a quanti usciranno per andare in prepensionamento anticipato sarà negativo”.

Braccini e De Palma guardano criticamente anche al metodo: “È stata portata avanti una trattativa senza che siano mai stati coinvolti i lavoratori, non è stata fatta alcuna assemblea. È stato siglato un accordo sindacale senza un mandato democratico”. Poi una puntualizzazione che fa ulteriormente pensare: “L’azienda ha richiesto ai sindacati firmatari di derogare alla legge per assumere tanti lavoratori con contratto a tempo determinato, senza prevedere, come abbiamo fatto in molti altri accordi, un percorso di trasformazione a tempo indeterminato”.

“Vi erano tutte le condizioni per poter far prendere degli impegni veri alla Piaggio – concludono dati alla mano i due dirigenti della Fiom Cgil – invece nell’accordo non si riscontra alcun vincolo sulla stabilizzazione”.

Di tenore opposto il giudizio di Fim Cisl, Uilm e Ugl, che per giunta aggiungono una coda velenosa: “Dispiace che una parte della politica non sia stata in grado di valorizzare un così importante accordo per il nostro territorio”. Un chiaro riferimento alla decisione unanime del Consiglio regionale toscano di sostenere la trentina di operaie precarie “storiche” lasciate a casa nelle pieghe del – ora derogato – “decreto dignità”. Lavoratrici che la scorsa settimana, assistite dal sindacato di base Usb, sono nuovamente salite sul tetto di un palazzo di Pontedera, per riaccendere i riflettori sulla loro vertenza. Sulla quale l’assemblea toscana ha impegnato la giunta Giani ad attivarsi per una soluzione positiva. Ma che Fim e Uilm derubricano a “utilizzo di lavoratori per scopi di visibilità mediatica, o ancor peggio di ricerca di consenso elettorale”.

Richiesta di Rettifica del 3 dicembre 2021

La Ugl Metalmeccanici di Pontedera all’interno del sito della Piaggio ha 3 Rsu elette ed un numero importante di iscritti, maggiori rispetto a quelle di altre organizzazioni. Sicuri di una Vostra rettifica dell’articolo pubblicato in data 01/12/2021 porgiamo distinti saluti.
Segreteria Nazionale Ugl Metalmeccanici