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Si intitola «Research in danger, the danger of researh», la giornata di studio organizzata dall’Università L’Orientale di Napoli che prende il via oggi presso l’ateneo partenopeo. Dedicata a Giulio Regeni, l’iniziativa «si propone come momento di riflessione sul rapporto tra ricerca, produzione di conoscenza, libertà accademica, potere e politica». Al centro della discussione le questioni metodologiche di chi svolge ricerche sul campo con quel titolo generale che gioca sulla ricerca in pericolo e il pericolo della ricerca. Il tentativo è quello di portare dentro le mura dell’accademia il delicato rapporto tra potere e critica, modelli di controllo e forme di resistenza. In particolare, i vari interventi verteranno su questioni di primaria importanza nella produzione di sapere e nel posizionamento dei ricercatori e delle ricercatrici in vari contesti euro-mediterranei e medio-orientali contemporanei: dal ruolo dell’osservazione partecipante alla limitazione della libertà di studiosi e studiose.

Il programma redatto dal comitato organizzativo – composto da Anna Maria Di Tolla, Sara Borrillo, Maria Cristina Ercolessi, Ersilia Francesca, Lea Nocera, Daniela Pioppi e Antonio Pezzano – si apre con un primo panel sul tema «ricerca e potere» moderato da Flavia Aiello e Maria Cristina Ercolessi. Intervengono Francesca Biancani, Estella Carpi e Andrea Teti. La seconda sessione tratta la questione «media e potere». Moderata da Sara Borrillo e Lea Nocera, interverranno Azzurra Meringolo, Lorenzo Trombettaed Enrico De Angelis. Nel pomeriggio, una terza sessione interamente dedicata alla metodologia di ricerca storica grazie ai contributi di Irene Bono, Anna Bozzo, Alessandro Casellato e Ruth Santini, dell’Orientale. Per finire è prevista una tavola rotonda con Giulia Cimini, Claudia De Martino, Yasmine Di Pucchio, Rosa Ferraro, Davide Marena, Azzurra Sarnataro, Valentina Schiattarella e Olga Solombrino