Aveva chiesto alla questura di Bologna di non autorizzare il corteo del 21 maggio, quando sotto le Due Torri arriveranno collettivi e gruppi lgbt da tutta Italia. Una presa di posizione, quella del sindaco Pd Virginio Merola, che ha sollevato roventi polemiche con tanto di appelli al boicottaggio contro un primo cittadino fino ad oggi da molti considerato gay friendly. Ieri mattina, dopo che anche Forza Italia si era espressa contro il divieto della manifestazione del 21 organizzata dalla rete del SomMovimento nazioAnale, su facebook è arrivata una prima precisazione: «In città le manifestazioni politiche saranno sempre accolte con rispetto».

Sindaco, una marcia indietro rispetto all’iniziale richiesta di vietare il corteo?
Si tratta solo di intendersi, a Bologna capita troppo spesso che ci siano manifestazioni politiche che si trasformano in tutt’altro. Domenica sera di fronte all’ex sede dei collettivi di Atlantide (sgomberati a ottobre per volere dello stesso sindaco dopo una trattativa interrotta bruscamente, ndr) ci sono stati dei concerti che hanno infastidito i residenti e causato disturbi al traffico. Voglio dirlo chiaramente: le manifestazioni per i diritti gay in questa città sono e saranno sempre ben accolte. Io non ho nulla contro il popolo lgbt, ce l’ho con chi fa casino. Chiedo solo di fare in modo che non succeda più. Vi pare di destra dire una cosa del genere?

Il corteo del 21 maggio a Bologna avrà valenza politica nazionale, e così era stato annunciato. Come si fa a confondere una manifestazione con una festa?
Mi dite che è una manifestazione per i diritti? Allora sarà accolta a braccia aperte, come sempre è successo. Pensi che in questa città durante le elezioni amministrative del 5 giugno ci sarà la giornata finale del raduno nazionale dei trans. Per loro abbiamo fatto molto, e se hanno scelto Bologna vorrà pure dire qualcosa. Qui ci sono ottimi servizi, c’è il circolo Arcigay Il Cassero, ci sono gli ambulatori per i trans.

Perché allora ha sentito il bisogno di prendere posizione sulla manifestazione del 21, e non per le tante manifestazioni della destra filo-fascista che si sono state in città?
Le manifestazioni dell’ultra destra, penso a Casa pound, sono autorizzate dalla questura. Io non condivido per nulla le loro idee e intervengo per tenerle il più possibile lontane dal centro. Ma quelle sono manifestazioni politiche mentre il mio è stato il semplice intervento da sindaco che vuole evitare feste illegali notturne. Teniamo distinte le cose ed evitiamo le strumentalizzazioni.

C’è chi vede la sua richiesta alla questura come lo spostamento a destra di un sindaco del Pd che sa di dover andare al ballottaggio, e di conseguenza si prepara a corteggiare i voti del centro-destra cittadino.
Le cose che dico sono di sinistra: chiedo il riconoscimento dei diritti e il rispetto delle regole. Ripeto: le manifestazioni politiche vanno benissimo, fare diventare un caso politico le mie dichiarazioni invece no. Bologna non è la casa delle libertà, chi fa una manifestazione fregandosene degli altri sbaglia. E tutto questo lo dico il giorno dell’approvazione della legge sui diritti delle coppie gay. Spero di poter celebrare il prima possibile le unioni gay in Comune e farlo nella stessa sala dove già si celebrano i matrimoni etero. Certe dichiarazioni che si sono sentite in questi giorni, come quella del candidato di Forza Italia Alfio Marchini a Roma, non sono state fatte a caso. Qualcuno forse si sta immaginando di celebrare le unioni gay in un luogo diverso da quello dei matrimoni. Io non accetterò mai unioni di serie B, anzi appena approvata la legge sulle coppie gay bisognerà iniziare a pensare al tema dell’adozione.

I collettivi di Atlantide sono stati sgomberati nell’ottobre scorso, da lì si è creata una frattura politica in città, lei ha revocato le deleghe a un assessore e perso l’appoggio di due consiglieri oggi all’opposizione con Sinistra Italia.
Se una frattura c’è stata è stato sul tema del rispetto delle regole. C’è chi dice che potrei perdere il voto del mondo lgbt? Quello è un mondo molto vasto, e da questo punto di vista io mi sento molto tranquillo. Con i collettivi di Atlantide sono pronto ad riaprire il dialogo, ma solo se accetteranno la logica dei bandi, come richiesto alle altre associazioni cittadine. Non è possibile dare loro una sede solo per il fatto che esistono, perché così si confonde un desiderio con un diritto. Dopodiché ognuno è adulto e vaccinato e farà le sue scelte.