Stavolta ha vinto il buonsenso, scegliendo di non giocare. L’Asl di Napoli ha fermato la squadra azzurra che ieri sera sarebbe dovuta partire per Torino per la partita di questa sera contro la Juventus. Non si gioca, e la squadra rimarrà anche in isolamento fiduciario per 15 giorni: troppo pericolosa la situazione con due positivi tra gli atleti (prima Zielinski, poi Elmas) e un collaboratore della squadra partenopea, riscontrati nei tamponi settimanali.

Dunque, è stato decisivo l’intervento della Regione Campania e dell’Asl napoletana, che hanno fermato un possibile incrocio di contagiati contro i bianconeri: infatti durante la giornata di ieri sono saltati fuori due positivi anche nella Juve, elementi dello staff, non calciatori né medici, che ha provocato l’isolamento fiduciario della rosa di Andrea Pirlo. L’emergenza sanitaria, il rischio di un focolaio, è stata prevalente sul protocollo approvato dal Cts, con la norma jolly Covid-19 inventata dalla Fifa, ovvero l’unica possibilità di rinvio di una gara per una squadra con oltre dieci positivi in una settimana, che è stata adottata da Lega di A e Figc per evitare che il torneo si fermasse a causa della furia del Virus. La decisione delle autorità sanitarie campane si è resa necessaria per il moltiplicarsi di casi tra i vari club di A. Per esempio al Genoa, dove il quadro si aggrava ancora di più, con altri tre positivi che ha portato il totale a 22, di cui 17 giocatori, che renderà un punto interrogativo le prossime gare del Genoa, in attesa della guarigione degli atleti.

Una situazione irreale, anzi grottesca, con gli attori della sceneggiatura, dai presidenti di club a Lega di A e Figc, che in presenza di contagi che saltano fuori come i funghi si rifiutano anche solo di pensare a rivedere il format del torneo. Prima dello stop dell’Asl al volo del Napoli a Torino, così l’amministratore delegato della Lega di A, Luigi De Siervo, ha parlato alla campana Radio Punto Nuovo: «Il tentativo è garantire il calcio da una maledetta pandemia. Dobbiamo imparare a convivere ai tempi del Covid. Regolamento? La Lega ha voluto il rispetto delle regole europee, le stesse che regolano la Champions. Ma, abbiamo aggiunto una maggiore attenzione, con una società che può preservare il suo gruppo ma anche gli avversari».

Il dirigente della Lega ha spiegato che toccherebbe al comitato tecnico scientifico la decisione di modificare nuovamente il protocollo sanitario, che recentemente è stato rivisto, allentando la presa sui tamponi, aggiungendo anche che resterà inalterato il tetto di mille spettatori per le partite di Serie A. Intanto la pandemia è andata a colpire con un positivo anche in casa Atalanta, che ha impedito lo svolgimento della conferenza stampa dell’allenatore, Giampiero Gasperini. Il club lombardo aveva giocato contro la Lazio appena mercoledì, quindi il virus potrebbe circolare anche tra gli atleti romani. Invece in Serie C hanno le idee più chiare dei vertici della A, intrecciati tra politica ed esigenze di bilancio: due positivi per il Potenza, rinviata la partita con il Palermo.