Gaming, bische e slot machines, quando si tratta di gioco d’azzardo la destra non ci pensa un istante a premere il pedale della deregulation. Slot accese giorno e notte in Calabria, è questo il succo di una proposta di legge presentata dalla coalizione guidata dal presidente Roberto Occhiuto (Fi) in consiglio.

Ieri doveva essere il giorno nefasto dell’approvazione. Ma l’ostruzionismo delle opposizioni (De Magistris presidente, Pd e M5S), per una volta unite, ha fatto mancare il numero legale. E la seduta è stata rinviata.

Ma la questione politica rimane.

Da una parte c’è la fretta della maggioranza di approvare le modifiche all’articolo 16 della «legge per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘ndrangheta e per la promozione della legalità». E dall’altra c’è un ampio fronte di partiti e associazioni antimafia pronto a sbarrarne la strada.

Nei fatti si tratta di una sanatoria del gioco d’azzardo. Meno vincoli orari sull’apertura di sale gioco e scommesse, abolizione della distanza di 500 metri per l’installazione di apparecchi da luoghi ritenuti “sensibili” come scuole, luoghi di culto o impianti sportivi. È previsto che le fasce orarie di apertura per l’esercizio del gioco verranno decise dai sindaci sulle base di apposite ordinanze. Viene così eliminato il limite «non superiore alle otto ore giornaliere» e la «chiusura non oltre le ore 22».

La proposta legislativa ha ricevuto il placet delle commissioni affari costituzionali e antindrangheta. Ma non quello della commissione sanità, di gran rilievo visto l’impatto che il provvedimento avrebbe su patologie come la ludopatia.

«In sostanza vengono meno i vincoli previsti dalla legge per contrastare il Gioco d’azzardo patologico» ha sottolineato la consigliera Amalia Bruni (Pd). Mentre Ferdinando Laghi (dMp) nel suo intervento in aula ha accusato la maggioranza «di fare gli interessi economici di una ristretta minoranza, ovvero la lobby delle sale gioco».

Un business colossale, specie al sud. Come rimarca la campagna “Mettiamoci in gioco” che proprio ieri a Bologna ha celebrato in un affollato meeting i suoi dieci anni di vita.

Quattro miliardi è la stima dei soldi giocati in Calabria solo nel 2021

«Quattro miliardi è la stima dei soldi giocati in Calabria nel 2021 e di fronte a questi numeri crescenti e preoccupanti e visto il numero sempre crescente di persone coinvolte nella dipendenza da azzardopatie, siamo stati auditi in commissione» ricorda Roberto Gatto animatore del network.

Ma la destra non ha sentito ragione. La chiamano misura antindrangheta ma favorisce uno dei core business delle cosche insieme a droga e usura. Che la ‘ndrangheta regni sull’azzardo lo ha ribadito anche Alex Zanotelli ieri a Bologna «Ma come si intende fare la lotta al malaffare se poi viene alimentato annualmente con una cifra così cospicua di denaro ‘pulito?’».