Già il ritornello del testo è tutto un programma: Immigrazia, Immigrazia,l’Immigrazia è una follia/Voluta da chi vuole che/Tu vada via, tu vada via/Immigrazia (3 volte) portami via/Che per mandare aventi il Pil/Vogliono i nuovi schiavi qui/Gli immigrati di domani saranno i nuovi italiani/Immigrazia Immigrazia. Il resto della canzone di Povia è un florilegio di banalità sovraniste.

Lo spiega bene lui stesso in una videorisposta a Giovanni Manoccio in cui snocciola la storia della Calabria, dà lezioni di morale, racconta la storia dell’Italia e spiega che l’accoglienza di cui l’Italia si vanta è un modo per mettersi in tasca il denaro che arriva dallo sfruttamento del fenomeno. L’immigrazia sarebbe il profitto e il suo brano è il racconto di persone che «prendono il nostro posto accettando stipendi bassi e condizioni di vita pessime, sostituendo nel tempo il popolo italiano». Il video è stato dedicato a Matteo Salvini.