I guai non finiscono mai per il Pd romano impegnato in una campagna elettorale che assomiglia sempre più a una lotteria disperata. Se negli scorsi giorni il sospetto di entente cordiale fra Roberto Giachetti e Alfio Marchini in caso di ballottaggio non aveva raccolto ole di entusiasmo fra militanti ed elettori, ora circolano nuovi malumori sul caso di Nathalie Naim, la combattiva consigliera anti abusivi cacciata dalle liste Pd del primo municipio per una querela dei bancarellari del Tevere, e poi recuperata dalla lista dei «radicali federalisti, laici, ecologisti», quelli del coté Bonino-Magi.

Ieri un appuntamento andato in bianco per firmare gli apparentamenti ha scatenato una tempesta in un bicchier d’acqua. L’incontro fra rappresentanti legali dei comitati era fissato per le 15 alla sede di Giachetti a San Lorenzo. Ma all’ultimo i dem lo hanno fatto slittare. «Non tutte le liste hanno tutti i documenti pronti. Ci siamo riconvocati per mercoledì», spiega Luciano Nobili, coordinatore del comitato. Ma fra i radicali comincia a farsi largo il sospetto che qualcuno cerchi la rottura con la scusa del veto alla candidatura di Naim. Anche perché domani, mercoledì, mancheranno solo 48 ore allo scadere dei termini per presentare le liste: un litigio all’ultimo momento rischia di far saltare tutta l’operazione Campidoglio dei radicali italiani, oggetto di feroce polemica all’interno della loro galassia.

La rottura sfiorata è rientrata solo a sera quando il Pd romano ha chiarito ufficialmente che non c’è nessun veto nei confronti della consigliera, che anzi ha sostenuto Giachetti alle primarie. E si è candidata sottovalutando la denuncia sporta contro di lei – e contro il direttore del Corriere della sera che aveva ospitato le sue opinioni – dai bancarellari. Per Nobili «delle liste dei municipi rispondono i candidati presidenti. Noi abbiamo chiesto che non ci siano pendenze giudiziarie nelle liste del Pd e in quelle direttamente apparentate con Giachetti. Tutti sanno che Giachetti è un garantista e che ha dovuto accettare questo criterio suo malgrado solo per il particolare contesto politico: abbiamo i fucili grillini puntati, la vicenda di Mafia Capitale ha toccato anche il Pd e ooggi sulla legalità ci serve una soglia più alta di attenzione. Tutto il resto sono pretesti: Magi cerca di coprire i problemi interni ai radicali e cerca di guadagnarsi un altro giorno sui giornali: sapeva da stamattina (ieri, ndr) che non abbiamo messo nessun veto alla partecipazione di Nathalie alle loro liste». Replica Magi: «Ci hanno ripensato? Bene, è una vittoria della città che potrà rieleggere una consigliera stimata da tutti. Ma se vale il criterio folle che vieta di candidarsi a chiunque abbia un procedimento in corso prescindere dal reato, vuol dire che Giachetti insegue e supera i grillini sul peggiore terreno giustizialista. Così i grillini hanno già vinto».

Giachetti tace, ma non è difficile immaginarne l’amarezza. Alla fine è pace, ma fra gli alleati cala il gelo. E dire che proprio ieri era il compleanno numero 86 di Marco Pannella, l’anziano leader da più di un mese costretto a casa dalle condizioni di salute. Radio Radicale ha festeggiato il genetliaco aprendo i microfoni all’affetto degli ascoltatori. Per fargli gli auguri, in mattinata Magi aveva rilanciato un tweet antiproibizionista: «Il mondo realizza ora quello che Pannella diceva già 40 anni fa. Tanti auguri al padre dell’antiproibizionismo». Invece Giachetti aveva scritto un tweet molto più personale e commosso: «Non finirò mai di rivendicare il tempo passato accanto a Marco Pannella perché mi ha consentito di essere quello che sono».