Nonostante lo neghi, quella che il Coisp si prepara a fare il prossimo 20 luglio, 14esimo anniversario della morte di Carlo Giuliani, è l’ennesima provocazione di un sindacato di polizia capace solo di accendere polemiche. Tra una settimana sarà l’anniversario del G8 2001 e il Coisp vuole manifestare in pazza Alimonda, dove Carlo Giuliani morì colpito dal proiettile sparato da un carabiniere al quale si stava avvicinando con un estintore in mano. Obiettivo del sindacato è quello di promuovere una raccolta di firme per rimuovere la targa che ricorda il giovane ucciso. «Finalmente dopo 14 anni saremo in piazza Alimonda per ricordare gli scontri di piazza, le scene di devastazione e saccheggio con il pensiero che un estintore possa diventare un’arma da usare contro le forze dell’ordine» ha affermato in una nota il segretario del Coisp Liguria Matteo Bianchi. «Vogliamo un momento costruttivo dal quale però far emergere il G8 genovese in tutta la sua cruda e difficile realtà, evitando che diventi per l’ennesima volta solo un pretesto per attaccare le forze di polizia».
Il Coisp non è nuove a iniziative di questo genere. Si tratta dello stesso sindacato che in passato ha promosso a Ferrara un sit in sotto le finestre dell’ufficio in cui lavora Patrizia Moretti, mamma di Federico Aldrovandi, per difendere i quattro agenti condannati per la morte del giovane. Adesso quest’ennesima iniziativa che il Coisp nega si tratti di una provocazione della quale fa parte anche un dibattito: «Questo sarà il nostro 20 luglio dal titolo ‘L’estintore quale strumento di pace: un’evoluzione lunga 14 anni! Dalla devastazione ed il saccheggio al reato di tortura, dal divieto di manifestare con il volto travisato al numero identificativo per le Forze dell’Ordine’», ha proseguito il Coisp.
Solo due giorni fa, in una conferenza stampa al Senato, proprio Patrizia Moretti ha annunciato l’intenzione di ritirare la querela al segretario del Coisp Franco Maccari, l’organizzatore del sit in sotto il suo ufficio che accusò la famiglia Aldrovandi di usare il dolore per spargere veleno contro la polizia.
Saputo della manifestazione, Giuliano Giuliani ha preferito evitare ogni polemica: «Non commento una cosa come questa, una cosa che non esiste. Non voglio fare ulteriore pubblicità a questa gente, vogliono solo questo», ha detto i padre di Carlo. «Il 20 luglio saremo in piazza Alimonda per ricordare Carlo – ha concluso -. C’è la nostra manifestazione nel ricordo di una cosa ingiusta nei confronti della quale non è mai stata fatta giustizia». Altri, invece, hanno condannato senza mezzi termini l’iniziativa. Per il deputato di Sel Nicola Fratoianni si tratta di una «provocazione inaccettabile», mentre l’Arci chiede «che chi ne ha l’autorità impedisca per tempo che quest’offesa alla memoria della città e del paese si compia. Come ogni anno – prosegue l’associazione – quelle drammatiche giornate vanno invece ricordate non nel nome dell’odio ma in quello della speranza per un mondo più giusto, non segnato da diseguaglianze e da guerre, che erano gli ideali che animavano le centinaia di migliaia di manifestanti in quel luglio del 2001».