Una serie di «blitz» dentro i supermercati, con una tattica speciale: visto che non si poteva invitare direttamente al boicottaggio, né impedire con mezzi meccanici (griglie metalliche provvisorie) la vendita di scatolette, pena la violazione della legge, Greenpeace ha pensato un tipo alternativo di protesta: svuotare gli scaffali e vagare per ore tra i corridoi senza mai andare in cassa.

In diversi supermercati italiani – con tanto di foto postate sui social per testimoniare la riuscita – decine di volontari hanno svuotato lo scaffale del tonno Mareblu, e riempito contemporaneamente i carrelli, girando poi per ore a vuoto nel supermercato. «Scaffale vuoto, come vuoto rischia di restare il mare a causa della pesca eccessiva», spiegano dall’associazione. In alcuni punti vendita si sono registrate delle proteste, specie dei cassieri e degli addetti alle vendite, che in un primo momento hanno pensato fosse una iniziativa organizzata contro di loro. Dopo le spiegazioni, tutto è tornato a posto.

Nell’ultima classifica «Rompiscatole» ideata ed elaborata da Greenpeace – la quarta edizione, dell’ottobre 2015 – Mareblu della Thai Union è finita in fondo alla graduatoria, in fascia rossa, per il mancato rispetto degli impegni sulla pesca sostenibile. Promosso in «fascia verde», al contrario, ASdoMAR.

Nel nostro Paese si consumano annualmente circa 144 mila tonnellate di tonno, per un giro di affari che supera il miliardo di euro. Recenti sondaggi indicano che il tonno in scatola è presente nella casa di oltre il 90% degli italiani. Leader di mercato, con il 38% del venduto, è la Rio Mare (rifornita in parte anche dalla tailandese Thai Union, come la stessa Mareblu). Il marchio Rio Mare è risultato al quarto posto per sostenibilità di pesca.

Per la prima volta, un marchio venduto in Italia, ASdoMAR, sale in fascia verde, grazie alle azioni concrete intraprese per mettere nelle sue scatolette tonno pescato con tecniche sostenibili, come la pesca a canna, usata nel 30% delle sue produzioni. Seguono Esselunga e Conad, che scalano la fascia arancione.

Dal 2010, anno della prima classifica «Rompiscatole», comunque si sono fatti passi avanti sul fronte delle informazioni scritte in etichetta e della scelta di metodi alternativi di pesca: anche uno dei tonni Carrefour è pescato a canna.