I settori dei servizi e della vendita al dettaglio Usa lamentano la carenza di lavoratori, problema di cui non riescono a farsene una ragione, considerando che il tasso di disoccupazione è superiore al 5%. Eaccusano il governo di star sostenendo economicamente i cittadini con assegni di disoccupazione che spesso sono più convenienti dei salari. «Pagateli di più», aveva pubblicamente suggerito il presidente Biden interrogato a proposito.

I dipendenti statunitensi, complice anche l’aumento dei prezzi dovuto all’inflazione, sono alla ricerca di posti di lavoro con una retribuzione più elevata che permetta di riuscire a sostenersi e con benefit reali, come la copertura sanitaria.

Il fenomeno degli working poor, lavoratori con un impegno a tempo pieno ma che non riescono a sostenere le spese basiche e che sono costretti a un doppio o triplo lavoro o a chiedere sussidi, non è nuovo, ma la pandemia lo ha esasperato.

Molti lavoratori non specializzati si ritrovano ora a non poter più accettare di rientrare al lavoro alle stesse condizioni economiche precedenti, già svantaggiose, aggravate dall’aumento dei prezzi, in cui l’inflazione gioca un ruolo, avendo raggiunto il tasso più alto dal 2008.

Negli Stati uniti il prezzo medio per abbigliamento, cibo e alloggio è aumentato del 5,4% e la segretaria al Tesoro Janet Yellen ha detto di prevedere che prima che le cose si sistemino questo aumento dei prezzi continuerà per «alcuni mesi».

Il prezzo delle case e degli affitti, dopo un iniziale tentennamento, è salito in modo sproporzionato del 14,5%: si parla del più grande aumento annuale dal dicembre 2005.

Per molti casi la situazione economica Usa sembra arrotolata su se stessa. È il caso delle compagnie di car sharing Uber e Lyft i cui prezzi delle corse sono quasi triplicati. La ragione, dicono, va cercata non solo nel rincaro della benzina ma anche nella mancanza di autisti che non vogliono rischiare di contrarre il Covid-19 a fronte di un lavoro mal pagato e senza copertura sanitaria,

Il problema della crisi creata dalla pandemia non ha effetti solo negli impieghi, ma anche nella produzione: in quasi tutti i campi si sta osservando una scarsità di sempre più prodotti e materiali. Anche in questo caso ne consegue un rialzo dei prezzi di generi che vanno dala Nutella alle automobili. A causa della scarsità di materiali sia Samsung che Apple ritarderanno la presentazione dei nuovi smartphone.

La General Motors ha annunciato che per una settimana fermerà la produzione della maggior parte dei pickup a partire da lunedì prossimo, altro segno che l’industria automobilistica continua a lottare con la carenza di chip che dura ormai da un anno.

I pickup sono i veicoli più venduti e più redditizi per le case automobilistiche, Gm ha cercato di continuare a produrli, rallentando la produzione dei veicoli meno popolari, ma la reintroduzione delle restrizioni a causa della variante Delta ha reso ancora più instabile la catena di approvvigionamento.