«Noi il giubileo non glielo facciamo fare: blocchiamo tutto ed andremo a casa di Renzi e Marino a mangiare, a portargli le nostre bollette». È stato uno degli interventi più caldi nel corso dell’assemblea sindacale tenuta ieri in Campidoglio a cui hanno partecipato le lavoratrici precarie di nidi e scuole dell’infanzia di Roma, una quarantina delle quali hanno passato la notte nelle tende in via del Tempo di Giove. La protesta a nome delle 5 mila educatrici e insegnanti precarie andrà avanti ad oltranza finché i bandi per l’assunzione a tempo determinato del personale dell’infanzia «non verranno ritirati e le precarie che sarebbero escluse da questi bandi non otterranno un contratto che, ricordo, permetterà alle scuole di riaprite con lo standard a cui siamo abituati». «Se non arriveranno risposte vere, non leveremo le tende» ha dichiarato dalla piazza Daniela Mencarelli, dell’Esecutivo Nazionale Usb Pubblico Impiego.

Quattrocento, tra lavoratrici e genitori, hanno partecipato ieri pomeriggio a un’assemblea, inizialmente prevista nella sala della Protomoteca, poi tenutasi sulla scalinata del Vignola che domina piazza del Campidoglio. Anche in questa occasione il sindaco Ignazio Marino ha brillato per la sua assenza: «Un’ulteriore dimostrazione della distanza fra istituzioni e cittadini» ha sottolineato Giancarlo Cosentino, responsabile Cisl Enti Locali – Impugneremo legalmente i bandi perché sono perché violano tre Articoli della Costituzione: Articolo 3, Articolo 51 ed Articolo 91». «Il primo giorno di accoglienza dei bambini negli asili nido di Roma Capitale si apre all’insegna della preoccupante incertezza nel garantire il regolare svolgimento dell’azione educativa. L’emergenza va affrontata con il buon senso: rinnovare i contratti a chi è indispensabile per garantire la regolare apertura di nidi e scuole dell’infanzia. Gli oltre mille vuoti di organico rischiano di non essere coperti dalle supplenti che fino allo scorso anno hanno potuto garantire la regolare apertura dei servizi all’infanzia» sostengono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fp di Roma e Lazio in una «lettera aperta ai genitori dei bambini romani».

All’assemblea sindacale in piazza del Campidoglio hanno partecipato anche l’assessore alla Scuola di Roma Capitale, Marco Rossi Doria e il vicesindaco Marco Causi. «Attendiamo le prossime ore – ha detto Rossi Doria – quando ci sarà una nota da Palazzo Chigi saremo in grado di firmare i contratti e di tornare alla situazione dell’anno passato: per quest’anno verranno rinnovati i contratti e nel corso dell’anno verrà risolta la situazione in maniera definitiva». Per poter firmare i contratti «l’Anci ha inviato una richiesta di interpello al Governo che premetterà di prendere almeno un altro anno nell’attesa di una risposta più definitiva – ha aggiunto il vicesindaco Causi – La risposta del Governo speriamo di averla entro la settimana». “I due amministratori hanno annunciato che entro la settimana dovrebbe arrivare un provvedimento ministeriale che equipara la condizione dei lavoratori degli Enti Locali a quella dei lavoratori dello Stato. Ma l’assemblea ha ritenuto queste risposte insufficienti, poiché la Giunta potrebbe immediatamente ritirare i bandi che hanno scatenato la protesta” sostiene Daniela Pitti, eletta RSU per la USB di Roma Capitale.«Dal Governo deve arrivare una presa di posizione urgente con la deroga. È prioritario scongiurare il licenziamento di migliaia di lavoratrici precarie» ha detto Gianluca Peciola, capogruppo Sel in Campidoglio.