Forse giro di boa nella crisi americana che ha portato al blocco delle spese federali, allo shutdown e allo spettro di un default. Per il Tesoro infatti il 17 ottobre gli Usa raggiungeranno il tetto imposto per legge all’indebitamento (16.700 miliardi di dollari) e così non rispetteranno più gli impegni finanziari internazionali. I Repubblicani hanno formalizzato a Obama la richiesta di innalzare il tetto del debito in modo temporaneo, per sei settimane. Il «pro-tempore» era in realtà già stato avanzato dallo stesso Obama due giorni fa. Così la data fatidica slitta, forse, al 22 novembre. Una soluzione che comunque non risolve i problemi del Tesoro. A Obama è stato consegnato un piano «per un aumento temporaneo del tetto del debito in cambio di un vero impegno a negoziare», queste le parole dei leader del Gop, John Boehner ed Eric Cantor, dopo la riunione a Capitol Hill con il caucus dei repubblicani alla Camera. La maggioranza democratica al Senato per ora esprime forti dubbi sulla proposta. Il capogruppo Harry Reid si dice pronto a votarla a patto che prima la Camera voti la riapertura dello Stato Federale, con la fine dello shutdown. Anche la Casa Bianca valuta la proposta dei Repubblicani, ma insiste: deve comprendere la fine dello shutdown, ormai all’undicesimo giorno.