Mentre Black Panther si appresta a fare il suo debutto in Arabia Saudita, a Riyadh, il 18 aprile – il primo film a venire proiettato nel paese da 35 anni – il mese prossimo il Paese del Golfo farà il suo «esordio» al festival di Cannes. Nove cortometraggi di filmmaker sauditi verranno infatti proiettati nella selezione dei Cannes Court-Metrages, mentre il neonato Saudi Film Council avrà il suo padiglione fra le varie Film Commission che affollano la croisette durante il Festival. Secondo «Deadline», inoltre, un ulteriore titolo proveniente dal Paese, il film sperimentale Joud, è stato candidato per la Selezione ufficiale di quest’anno – ma per sapere se è stato preso bisognerà aspettare la conferenza stampa di presentazione, il 12 aprile.

«Sono entusiasta della decisione dell’Arabia Saudita di inaugurare il Saudi Film Council con il chiaro intento di coltivare i suoi registi di talento e di condividere le storie saudite con il resto del mondo», ha detto ieri il direttore di Cannes Thierry Fremaux. La sua partecipazione al Festival, ha aggiunto, «è un ottimo modo per creare opportunità globali per i talenti creativi del Paese. I molti giovani filmmaker della delegazione saudita avranno accesso al festival cinematografico più prestigioso del mondo, e potranno confrontarsi con i migliori professionisti dell’industria».

Dall’Arabia Saudita gli fa eco il Ministro della Cultura Awwad Alawwad: «Il Regno non vede l’ora di fare il suo debutto al Festival, per celebrare e supportare la moltitudine di talenti e opportunità dell’industria cinematografica saudita. Con una ricca tradizione di storytelling, il Paese si sta imbarcando nello sviluppo di un’industria dinamica e sostenibile, che sia di supporto e incoraggiamento in tutte le fasi del ciclo di creazione di un film, e che offra una ricca gamma di location da scoprire per i filmmaker di tutto il mondo».

Nel frattempo continua la «guerra fredda» fra Cannes e Netflix: in seguito all’annuncio ufficiale di Fremaux sulla decisione di non prendere in concorso i film della piattaforma, perché non verranno proiettati nelle sale francesi, pare che Netflix stia pensando di ritirare per rappresaglia i suoi titoli: Roma di Alfonso Cuaron, Norway di Paul Greengrass, Hold the Dark di Jeremy Saulnier e soprattutto il celebre film incompiuto di Orson Welles: The Other Side of the Wind.