La prefettura di Roma ha negato alla manifestazione per i beni comuni, contro le grandi opere e le privatizzazioni di domani 17 maggio il percorso da piazza della Repubblica a piazza del Popolo. Dopo ore di discussione e di polemiche ieri non è stato accordato il passaggio del corteo nel quadrante dietro la stazione Termini, e in particolare tra via Goito – sede della Cassa Depositi e Prestiti -e via XX settembre – sede del ministero dell’Economia. Il Forum dell’Acqua pubblica, promotore del corteo, ha insistito per attraversare la zona simbolo dove sorgono i palazzi che governano l’austerità e gestiscono le privatizzazioni.

La giornata è stata dura. Dal racconto degli organizzatori risulta che la Questura avrebbe anche accordato la richiesta del primo itinerario. La prefettura, invece, avrebbe voluto concedere un terzo percorso, fuori dal centro della Capitale, in ottemperanza degli ordini del ministero degli Interni impegnato a formulare un «piano sicurezza» con il quale il ministro Alfano vuole negare – tra l’altro – il passaggio dei cortei in centro. Poi la mediazione: partenza da Piazza della Repubblica alle 14 di domani e si proseguirà per Piazza Venezia, con arrivo a Piazza Navona. L’intransigenza del Viminale, il clima pre-elettorale e il clima securitario non hanno impedito alle decine di associazioni, movimenti e partiti che sostengono il corteo di conquistare una piazza storica, rendendo possibile un corteo sul quale ancora ieri era stato lanciato il più classico degli allarmi su presunti «infiltrati».

La polemica non ha impedito di sgranare le ragioni complesse della manifestazione. Ieri alla Camera è stato aggiunto un altro tassello al mosaico delle forze sociali e politiche impegnate nel contrasto delle politiche neo-liberiste e quelle dell’austerità in Europa. I rappresentanti di oltre 60 organizzazioni, sindacati, movimenti, associazioni, vertenze locali che aderiscono alla campagna nazionale «Stop Transatlantic Trade and Investment Partnership-Ttip», il trattato di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti oggetto di negoziati commerciali segreti, hanno presentato un appello ai candidati alle elezioni europee invitando i parlamentari italiani a condividere i dettagli segreti del Trattato.

All’appello hanno risposto i parlamentari di Sel (Giulio Marcon e Arturo Scotto che hanno presentato una mozione), Filippo Gallinella (M5S), Adriano Zaccagnini (Gruppo Misto alla Camera), Filippo Fossati (Pd). Insieme formeranno un intergruppo parlamentare per chiedere al governo Renzi il pieno accesso ai documenti dell’operazione. Argyris Panagopoulos, esponente di Syriza e candidato alle europee per «L’Altra Europa con Tsipras» ha proposto di formare un gruppo simile anche nel parlamento europeo.

Il Ttip è stato definito da Laura Greco dell’associazione A Sud la «Nato del commercio», la più grande area di commercio al mondo nella quale lobby e governi smantelleranno ciò che resta dei diritti del lavoro, della persona, dell’ambiente e di cittadinanza dopo anni di crisi economica e finanziaria. «È un tentativo di superare le difficoltà di applicare l’austerità – ha detto Marco Bersani di Attac -Se ad esempio le mense scolastiche a Roma scelgono cibo biologico, un’impresa può citare il Comune perchè questa scelta danneggia la vitalità delle imprese. Anche la legge del Lazio sull’acqua pubblica potrebbe essere impugnata con il Ttip. È prevista la cancellazione deicontratti nazionali di lavoro considerati barriere tariffarie». Nell’anonimato di vertici segreti, il prossimo sarà in Virginia tra il 19 e il 25 maggio, si vuole sostituire l’austerità con un acronimo che nasconde nuove privatizzazioni.