Dalle meridiane più elementari alle fontane di cesio, la misurazione del tempo ha attraversato l’intera storia della specie umana. E oggi tale esigenza è prioritaria nel concreto senso che senza una misurazione accuratissima del tempo – ben sotto il secondo – le strutture sociali ed economiche rischierebbero di dissolversi. Di questa esigenza il libro di Davide Calonico e Riccardo Oldani, Il tempo è atomico (Hoepli, pp. 250, euro 18) descrive e discute le forme contemporanee e quelle che si vanno delineando per l’immediato futuro, «come gli orologi ottici, i pettini ottici, il raffreddamento laser, il sistema di navigazione satellitare europeo Galileo alternativo al GPS, gli studi sulla velocità dei neutrini, o sui fondamenti della relatività e sulla stabilità delle costanti fondamentali, la radioastronomia».

Anche la finanza dipende da una misurazione molto precisa del tempo perché «oltre il 70% delle transazioni azionarie che hanno luogo negli Stati Uniti non sono condotte da operatori in carne e ossa, ma da algoritmi, sofisticati software che in pochi secondi sono in grado di avviare migliaia e migliaia di trattative. (…) La sincronizzazione è il fattore vincente in ogni giornata di scambi a Wall Street».

I calendari sono una rappresentazione costante, ripetuta e ogni volta diversa dei fenomeni ciclici generati dal moto di rotazione e di rivoluzione del nostro pianeta intorno al Sole. Ma la storia del calendario è prima di tutto una storia politica perché il rapporto tra tempo e potere è strettissimo. La storia dimostra in modo davvero chiaro che «chi detiene il sistema di calcolo del tempo più preciso e più condiviso afferma anche il proprio controllo sulle attività umane». La riforma di Clistene nell’Atene del 508 a.C., quella di Giulio Cesare a Roma, il calendario voluto da un papa – Gregorio XIII – nel 1582 e ancora in uso in tutto il mondo, i tentativi di segnare la discontinuità storica attraverso una riforma radicale del calendario – il più noto dei quali è quello rivoluzionario stabilito in Francia dal 1793 al 1805 – mostrano come chi riesce a imporre un ordine collettivo alla scansione biologica e astronomica del tempo riesce anche a controllare le vite dei singoli e delle collettività.

Le due grandi misurazioni del tempo nelle scienze e nella vita contemporanee sono il Tempo Atomico Internazionale (Tai) e il Tempo Coordinato Universale (Utc). «Il Tai è assoluto, preciso, segnato dall’infallibilità del tempo atomico che fluisce imperturbato, senza curarsi dei movimenti della Terra nello spazio. (…) La differenza Utc-Tai è stata fissata, a partire dal primo gennaio 1972, in 10 secondi». Che una simile ricerca di precisione sia del tutto sensata e mai fine a se stessa è mostrato – tra i molti esempi possibili – dalla tecnologia dei navigatori ormai presenti in ogni automobile e nei cellulari. Senza tale precisione, infatti, le stime fornite da questi strumenti varierebbero nella misura di chilometri, rendendoli del tutto inutili.