La professoressa Rosa Maria Dell’Aria sospesa per due settimane a Palermo con l’accusa di non aver vigilato sui contenuti del lavoro dei suoi studenti che hanno paragonato i decreti sicurezza di Salvini alle leggi razziali dovrà attendere la presa di servizio del nuovo provveditore Stefano Suraniti per ottenere giustizia. Dovrebbe mancare ancora poco ma la macchia resta, pur non avendo la docente violato in nessun modo le sue funzioni, mentre i suoi studenti hanno esercitato il loro diritto di opinione. Sta di fatto che la neo-ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina non può intervenire direttamente perché la materia è di competenza del provveditore. A questa singolare, ma oggi legale, conclusione è arrivata ieri l’interrogazione parlamentare presentata da Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana. «Nessun ministro ha la facoltà di sanzionare un dipendente pubblico né di revocare la sanzione comminata da un dirigente – ha detto Azzolina – Ho avviato un approfondimento su quanto accaduto per capire per quali motivi non si sia risolta questa questione per eliminare una sanzione disciplinare apparsa non ragionevole e sproporzionata. – ha concluso la ministra – Il provvedimento rientra nelle competenze dell’Ufficio scolastico regionale, in particolare attiene all’ Ufficio per i procedimenti disciplinari».

Il non caso è scoppiato a seguito di un tweet inviato da un militante dell’estrema destra al ministero allora guidato da Bussetti. Questo ha portato alla sanzione della reputazione e della professionalità della docente. La vicenda è stata ricostruita in questi termini da Fratoianni secondo il quale si è voluto colpirla perché «i suoi studenti avevano espresso delle loro opinioni. Quelle opinioni di quei ragazzi evidentemente fecero male allora a qualcuno che si offese perché vennero paragonati i famigerati decreti sicurezza alle Leggi Razziali. Si può essere d’accordo o meno con questo paragone, lo si può definire eccessivo o inappropriato. Ma non si può intervenire nel modo in cui è stato fatto. Questo vulnus va risolto e alla prof.ssa Dell’Aria dovrà essere restituita la dignità che le spetta»».

A maggio 2019 Rosa Maria Dell’Aria ha incontrato l’allora vicepremier e il ministro dell’istruzione di allora, Salvini e Bussetti. Entrambi riconobbero la correttezza del suo comportamento, assicurando che avrebbero trovato una soluzione. Non è chiaramente avvenuto. La burocrazia ministeriale ha così aumentato la pena contro questa docente e i suoi studenti. La sanzione non è mai stata revocata e stanno ancora scontando le conseguenze del populismo mediatico e razzista.