Se al di fuori dell’arcipelago nipponico Takeshi Kitano è conosciuto soprattutto per la sua produzione cinematografica con cui ha saputo riscrivere il genere dei yakuza eiga a partire dalla fine degli anni ottanta, Boiling Point, Sonatine o Hana-bi, in patria rimane uno dei comici televisivi più riconoscibili e richiesti. Da alcune settimane a questa parte sui giornali e sul piccolo schermo del Sol Levante si sta discutendo molto del regista e comico giapponese a causa dell’abbandono della compagnia da lui fondata nel 1988, l’Office Kitano. Questa non solo funziona come casa di produzione, dei film del suo fondatore ma anche di altri progetti più o meno indipendenti, ma si tratta anche di una vera e propria agenzia che gestisce le attività televisive di Kitano e di altri attori e comici.

In un primo momento la notizia era stata collegata con la storia sentimentale che il settantunenne giapponese ha con una donna di circa vent’anni più giovane, tre anni fa lo stesso Kitano ha fondato infatti con la sua compagna una nuova casa di produzione, la T.N Gon Inc., ma con il passare delle settimane la situazione si è rivelata molto più complessa.

Gli introiti dell’Office Kitano infatti derivano per quasi l’80% dalle attività del suo fondatore, per lo più dalla sue comparsate televisive, presenze che a dire la verità lasciano il tempo che trovano. Se agli inizi della sua carriera la sua comicità surreale e tagliente funzionava, con tutti gli eccessi del caso, non si può certo dire lo stesso oggi, da quando Kitano è diventato un autore cinematografico apprezzato a livello internazionale, nei varietà televisivi a cui partecipa sembra essere piuttosto svogliato e presente solo per batter cassa, in programmi che spesso sono banali e si confondono con la mediocrità dell’offerta televisiva generalista nipponica.

Un altro elemento importante in questa decisione sembra esser stata la scoperta dell’entità della paga dell’attuale amministratore delegato dell’Office Kitano, Masayuki Mori. In un’annata, quella del 2017, in cui l’agenzia ha chiuso in rosso per la prima volta infatti, Mori avrebbe ricevuto un compenso annuale di quasi dieci volte superiore a quello retribuito agli storici membri del Takeshi Gundan, «l’Armata di Takeshi», il gruppo storico di attori e comici che fa parte della compagnia da decenni.

Un’altra preoccupazione di cui magari non si discute in televisione o giornali ma che sta serpeggiando fra gli addetti ai lavori e appassionati di cinema è legata al destino del Tokyo FilmEx, festival fondato proprio dall’Office Kitano diciotto anni fa.

La manifestazione è una delle punte di diamante per quel che riguarda i festival del cinema in Giappone, fin dalla sua prima edizione si è infatti caratterizzata per un taglio più autoriale che spesso ha fatto scoprire e riscoprire al pubblico registi ed attori, non necessariamente giapponesi, e fatto incontrare autori provenienti da diversi paesi e culture. L’Office Kitano resta a tutt’oggi la parte fondante del festival e quindi non è ben chiaro quale sia il destino della manifestazione ora che le acque in cui naviga la casa di produzione sono più che mai incerte, di sicuro se vorrà sopravvivere dovrà esser capace di cambiare forma. Non è ancora ben chiaro come si svilupperà tutta la faccenda, quel che è sicuro è che si sta per aprire per Kitano una nuova fase della sua carriera, non più un ragazzino, è nato nel 1947, ora probabilmente potrà dedicare l’ultima parte della sua vita a fare ciò che più gli piace, film certamente ma anche pittura e scrittura, le altre due sue grandi passioni.

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