I tavolini del Gruter Willemsparkweg, Willemsparkweg 73, Amsterdam, sono ricavati dai mobili di vecchie macchine per cucire. A quei tavolini e sul maxischermo allestito in occasione dei Mondiali, i clienti hanno visto l’undici arancione ricamare la trama di una partita, domenica 29 giugno, di cui il Messico sarebbe stato più che giusto vincitore. Ma l’ago della macchina calcistica olandese ha punto due volte nei sei minuti finali. E allora, con rimpianto, «adios amigos».
Il Gruter Willemsparkweg è il primo tra gli indirizzi dei Bruine Cafès, storici luoghi di ritrovo che la tifoseria calcistica ha scelto per seguire le partite della Nazionale allenata dall’impassibile (o quasi) van Gaal. Cos’è un Bruine Cafè? Si potrebbe definirlo a metà tra una caffetteria di pregio e un pub di stampo britannico. Il Bruine, cioè «scuro», ha come caratteristica, appunto, la scarsa affluenza di luce solare. Entrando ci si immerge nella penombra, ci si siede circondati da pareti in legno che il fumo, anche qui vietato da tempo, ha provveduto ad annerire ulteriormente. L’atmosfera è sempre gradevole; gli arredi, antichi o moderni, di ottimo gusto; la birra bianca olandese, witbier, fresca e di giusto grado alcolico. Prima di indirizzarvi verso altri Bruine, un suggerimento utile e dilettevole risponde al nome di Bulldog, nel Red District, Oudezijds Voorburgwal 220, bulldoghotel.com. Due posti in uno e in riva a un canale.
Il Bulldog si definisce «Il primo cinque stelle degli ostelli». Impossibile contraddire. Le stanze, 120 euro a notte la doppia con prima colazione, sono ampie e ben attrezzate. Ma non finisce qui. Il molosso di Amsterdam ospita un ottimo bar aperto a tutti e intensamente frequentato. A detta di un amico che abita nella capitale, il più frequentato in questi giorni dove Re Pallone impera. Fuor di agonismo, il Bulldog va famoso per la sua happy hour, dalle 20 alle 21.
Torniamo ai Bruine e indietro di quattro secoli abbondanti, così da portare a vostra conoscenza il Cafè De drie Fleschjes, Gravenstraat 18. Entrerete in un luogo dichiarato monumento storico, risale al 1650, che nacque come distilleria con possibilità di degustazione preventiva. Non mancate di assaggiare il jeneve, ginepro, mentre ammirate la sequenza delle botti allineate lungo le pareti. Trecento anni di vita, vetrate policrome, arredi d’epoca, distinguono e fanno apprezzare lo Smalle, Zwarte, Blauwe, Egelantiersgracht 12, disposto su due piani, dimensioni raccolte. Da trecentocinquant’anni, allo Hoppe, in Spuistraat, si cosparge di sabbia il pavimento per spazzare più comodamente dopo la chiusura. Sappiate che qui non esistono posti a sedere, mentre giornalisti e artisti siedono comodamente ai tavolini dello De Zwarte, Dam 15.
L’età anagrafica del locale e dei suoi habitués si abbassa quando si scelga di andare a bere una birra al Reijnders, zona Jordaan. Pubblico giovane in un ambiente ricercato. Prosit o non prosit per l’Olanda vincitrice dei Mondiali? SanaMente attende vostre mail.
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