La campagna elettorale di Merkel è stata estesa alle provincie lontane del suo impero. Il ministro delle Finanze tedesco Schäuble è atterrato ieri ad Atene per rassicurare gli elettori tedeschi sul fatto che il grande malato della crisi europea continua a prendere la sua micidiale medicina e non rappresenta un pericolo per le loro tasche.
Nonostante la polizia abbia blindato il centro della capitale greca, migliaia di ateniesi si sono concentrai nella piazza Klathmonos, convocati dai partiti di sinistra, dai sindacati e da qualche centinaia di associazioni e collettivi, uniti da una sola richiesta: «Schäuble raus!».
Le contestazioni – che durano già da alcune settimane – seguono il tributo di sangue che la Grecia ha pagato alla Trojka con il licenziamento, approvato ieri notte in parlamento per soli tre voti, di 25.000 dipendenti pubblici entro la fine di quest’anno. La misura – applaudita dal commissario europeo Olli Rehn – rientra tra quelle necessarie per accedere a nuovi prestiti da parte di Bruxelles.
Il ministro tedesco si è incontrato con il primo ministro greco Samaras prima di sedere in una sorta di consiglio dei ministri allargato. Schäuble si è riunito con i ministri delle Finanze, della Pubblica Amministrazione, dello Sviluppo e con vari sottosegretari, già avvisati del fatto che Schäuble che non permetterà un secondo taglio del debito pubblico greco. «Non è conveniente per voi», ha precisato il ministro, prevenendo le domande sulla cancellazione del debito negli altri paesi dell’Europa del sud.
Schäuble si è mostrato soddisfatto: ha trovato «il bicchiere più pieno», e ha giudicato «positivo il voto a favore del «Mini Memorandum» anche se è stato molto sfuggente sulla questione di un possibile aiuto tedesco alla Grecia. Secondo Schäuble la Germania investirà in Grecia non appena sarà attivo il Fondo per lo sviluppo, firmato ieri dai rappresentanti delle due nazioni, ma in funzione non prima del 2014, alla scadenza del programma di tagli greco. Secondo alcuni, Schäuble avrebbe visitato la Grecia per spingere la presenza industriale tedesca nel pese ellenico, nonostante scottino ancora gli scandali delle ditte tedesche (vedi Siemens) implicati in scandali di tangenti. In mattinata Alexis Tsipras e Manolis Glezos si erano riuniti con il presidente della Repubblica Karolos Papoulias chiedendo di inserire nell’agenda del colloquio con Schäuble le riparazioni di guerra che ammontano a quasi 110 miliardi di euro, interessi esclusi.
Contemporaneamente nel parlamento greco cominciava il dibattito chiesto da Syriza per la creazione di una commissione di controllo per la chiusura della radiotelevisione pubblica ERT da parte del governo di Samaras. Lo scontro tra i rappresentanti dell’opposizione e quelli del governo ha raggiunto momenti di tensione quando due deputati di Alba Dorata hanno insultato esponenti di Syriza. Tra le fila della formazione neonazista, intanto, cresce il nervosismo: la Grecia democratica si mobilita per impedire un grande raduno di Alba dorata nella città di Kalamata, in Pelloponeso, dove i neonazisti vorrebbero «festeggiare» la proclamazione della dittatura fascista. Democratici e antifascisti provenienti dal Pelloponneso e da Atene si sono dati appuntamento a Kalamata sabato prossimo sotto lo slogan «nessuna tolleranza per i neonazi» per chiedere al sindaco e alla guardia portuale di ritirare i permessi per il meeting nero. [FIRMA_SOTTO]ar. pa.