Channel 4 news ha ospitato in prima serata un’inedita intervista, assai criticata da ambienti conservatori, con un membro della New Ira. Il volto è apparso coperto da un passamontagna, la voce è stata doppiata. L’intervista ha avuto luogo in una safe house dell’Ira situata nella Repubblica d’Irlanda. Non sono stati rilasciati ulteriori dettagli.

Il giornalista, Alex Thomson, ha posto una serie di domande a cui il paramilitare ha replicato con tono freddo e determinato.

Pungolato sull’idea della frontiera tra nord e sud, il volontario dell’Ira ha detto «Non esiste alcuna frontiera irlandese. Si tratta di una frontiera britannica. L’Ira è un esercito, e in quanto esercito siamo coinvolti in una lotta armata per un cambiamento politico e sociale in Irlanda. Ogni infrastruttura sarà considerata un obiettivo legittimo da attaccare, come anche il personale che le gestirà. È importante comprendere che questo paese subisce l’occupazione britannica, e come in ogni situazione coloniale, il popolo ha il diritto di rispondere con ogni mezzo necessario a quest’occupazione».

Sulla questione della Brexit, il paramilitare ha glissato ritenendola irrilevante, e ribadendo che «l’Ira si riserva il diritto di attaccare chiunque sostenga quest’occupazione illegale, nei pressi del confine o altrove».

Riguardo alla reale situazione in Irlanda del Nord, ha aggiunto: «Ci sono più di 700 uomini dei servizi segreti inglesi soltanto a Belfast, e ogni membro delle polizia nordirlandese è dotato di una pistola Glock o di un fucile Heckler e Koch. Contrariamente a quanto si crede, ci sono ancora migliaia di soldati britannici nelle sei contee. Sono presenti, poi, le squadre pro-britanniche che operano sotto la bandiera del lealismo. L’Ira non prenderà lezioni di moralità oppure sulla futilità della violenza da chi rimane moralmente, se non tatticamente, in favore della violenza».

Sull’omicidio di Lyra MCKee a Derry l’estate scorsa, il paramilitare ha commentato: «Abbiamo ascoltato l’appello della base repubblicana, inclusi i membri di Saoradh (il movimento-partito di ispirazione socialista rivoluzionaria che si crede sia l’ala politica della New Ira), e l’Ira è stata giustamente richiamata ad assumersi la responsabilità della tragica morte e a chiedere scusa. Come dichiarato allora, la perdita di una vita civile durante il conflitto è una tragedia, e, da parte dell’Ira abbiamo chiesto scusa direttamente alla sua partner, alla famiglia, e agli amici».