La Biblioteca nazionale di Roma ha una passione sfrenata per la pratica della raccolta scontrini: messi alla porta – con un sms – i vecchi precari con anzianità più che decennale, il direttore Andrea De Pasquale ha pubblicato un bando per assumere dall’1 luglio una nuova associazione di «volontari» a rimborso. L’annuncio campeggia sulla home dell’istituto, e prevede che 18 nuovi arrivati lavorino alle stesse condizioni dei 22 appena cestinati (400 euro mensili per 20 ore a settimana, presentando le ricevute della spesa), ma con la novità del turn over ogni sei mesi: così che non possano accampare pretese di stabilizzazione.

Nel bando, tra i requisiti indicati per la selezione, si indica «l’esperienza almeno triennale nel settore», quindi si potrebbe tranquillamente ripresentare l’associazione Avaca di Gaetano Rastelli, sgravata però dei 22 ingombranti «volontari» che hanno prestato servizio fino a lunedì scorso.

Ma non dovevano arrivare i volontari del servizio civile? Una circolare del ministero dei Beni culturali, inviata a tutti gli uffici il 20 aprile scorso, aveva annunciato una infornata di 1.050 addetti per tutta Italia, tra l’altro già selezionati e specializzati. Il testo però, a leggerlo meglio, non indicava l’obbligo a servirsi esclusivamente dei nuovi arrivati: «Il supporto offerto da tale personale dovrà imporre, almeno per la durata dei progetti – si legge – un’attenta valutazione in merito alla opportunità e alla sostenibilità economica del rinnovo delle convenzioni in scadenza con le associazioni di volontariato». In soldoni, i direttori con gestione autonoma di bilancio e adeguate risorse (come è alla Nazionale) potranno continuare a rivolgersi alle associazioni di volontari.

I ventidue messi alla porta, in un recente incontro con il direttore della Biblioteca, avevano chiesto di essere passati a contratto – attraverso una cooperativa, o ad esempio la società in house dello stesso ministero, l’Ales – e magari nei prossimi sei mesi – in via transitoria – si sarebbero potuti tenere dentro grazie al nuovo bando.

«La direzione ci ha risposto no su tutti i fronti – spiega il delegato Cgil Luigi De Angelis, dipendente interno della biblioteca – Niente spazio per i vecchi addetti, e no anche alla richiesta di fornire un’attestazione scritta della conclusione della collaborazione».

Il direttore De Pasquale ha accettato di incontrare i volontari dopo mesi di richieste andate a vuoto, inviate anche al ministro Dario Franceschini, e il faccia a faccia è stato molto teso: «È stato rimproverato ai ragazzi, che io accompagnavo – spiega il delegato Cgil – il fatto che la vicenda fosse finita sui giornali. E poi sono stati congedati senza neanche un grazie: alcuni prestano servizio in biblioteca da 17 anni. Neanche un comunicato di saluto».

Oggi i «volontari» manifesteranno -a partire dalle 10 – davanti alla Biblioteca nazionale: il loro movimento, «Scontrinisti», ha raccolto la simpatia dei social, e in piazza saranno presenti – oltre a Cgil Usb – i gruppi di Sinistra Italiana, Rifondazione e Possibile.

La vicenda è stata oggetto di una interrogazione parlamentare di Sinistra Italiana, a cui ha risposto il ministro Franceschini. Il titolare dei Beni culturali ha spiegato che la convenzione con Avaca è stata sospesa proprio in forza di una ispezione che il ministero ha aperto dopo gli articoli di stampa. Ha annunciato l’«arrivo di 54 funzionari assunti per concorso nelle biblioteche italiane» e l’utilizzo dei «volontari del servizio civile». In più, ha dichiarato che «si avvieranno procedure pubbliche per la selezione di associazioni di volontariato». Alla Nazionale il bando c’è già, dal 16 maggio, e si aspetta soltanto l’arrivo di 18 «scontrinisti» freschi freschi.