Nel giorno della protesta studentesca in settanta città, la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli ha ribadito che l’alternanza scuola-lavoro «un’innovazione didattica importante». Serve agli studenti «la possibilità di acquisire competenze trasversali e consente loro di orientarsi con più consapevolezza verso il loro futuro di studi e lavorativo». Per ribadire questo approccio, ieri Fedeli ha annunciato la convocazione degli «Stati generali dell’alternanza» per il prossimo 16 dicembre. Saranno invitati tutti gli «attori in campo» a partire dalle rappresentanze studentesche.

Sugli abusi e gli incidenti registrati nelle ultime settimane, la ministra ha annunciato la «massima fermezza di intervento». Si vuole cioè intervenire contro quelle aziende che violano il «patto dell’alternanza» e impediscono agli studenti di «fare un percorso significativo e di qualità – ha continuato Fedeli – Stiamo mettendo in campo strumenti concreti che vanno in questa direzione e che ci consentiranno un costante monitoraggio e controllo perché la qualità formativa».

«La politica e le istituzioni aprano gli occhi – ha risposto Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana – ieri sono scesi in piazza migliaia di ragazzi e ragazze in tutta Italia che vogliono un futuro per la propria vita. Un futuro che non sia fatto di sfruttamento prima e di precariato dopo. Serve una moratoria delle esperienze di studio-lavoro, un’inchiesta ministeriale attenta e precisa, e solo dopo, sottolineo solo dopo, decidere il che fare».

«Abbiamo un obbligo nei confronti delle generazioni future, dargli delle opportunità – ha detto Luigi Gallo (Movimento Cinque Stelle) E invece il progetto dell’Alternanza Scuola-Lavoro si è trasformata in una forma di sfruttamento lavorativo che va a discapito del loro percorso di studi e a completo favore delle aziende». «I ragazzi sono le nostre autentiche sentinelle nelle scuole. Vanno ascoltati, coinvolti e impegnati» ha scritto su twitter la sindaca di Roma Virginia Raggi (M5S).