«Non è intenzione di questo governo chiedere dimissioni di ministri o sottosegretari solo sulla base di un avviso di garanzia, ma per opportunità politica. Abbiamo giurato sulla Costituzione, che contempla il principio fondamentale della presunzione di innocenza». Così Maria Elena Boschi, ministra delle riforme e dei rapporti con il parlamento, ha risposto alla camera a un’interrogazione dei 5 Stelle sulla nomina di Francesca Barracciu, del Pd, a sottosegretaria alla Cultura. A proposito dell’indagine per peculato che coinvolge Barracciu, la ministra ha aggiunto che «l’avviso di garanzia è un atto dovuto a tutela degli indagati per esercitare i diritti di difesa, non è un’anticipazione di condanna». E «all’esito del procedimento il governo valuterà se chiedere le dimissioni». Il ministro dell’interno Angelino Alfano, non polemizza, dopo le dimissioni del sottosegretario dell’Ncd Antonio gentile accusato (ma non indagato) di aver fatto bloccare le rotative dell’«Ora della Calabria» per impedire che uscisse la notizia di un’indagine su suo figlio. «Rispettiamo la scelta del Pd», si limita a commentare il segretario del Nuovo centrodestra.