Era stato uno dei delegati licenziati di inizio anno: la “raffica” di provvedimenti disciplinari aveva colpito tre Rsu della Cgil – uno della Filctem, due della Fiom – in Emilia Romagna. Ieri è arrivata la notizia che Abdalla Elhag Ali Mohamed, ingegnere della Metalcastello Spa, è stato reintegrato grazie a un accordo raggiunto tra il sindacato e l’azienda.

Abdalla, invitato a un’assemblea sulla vertenza Saeco (ancora irrisolta, con i 243 esuberi decisi dalla proprietaria Philips a Gaggio Montano), aveva raccontato le condizioni di lavoro e i rapporti sindacali all’interno della sua impresa: la Metalcastello aveva ritenuto questo comportamento lesivo per la propria immagine, e aveva irrogato la sanzione disciplinare.

Negli stessi giorni era stato licenziato un altro delegato Fiom, alla Oam di Pianoro, e uno della Filctem, alla LyondellBasell di Ferrara: di quest’ultimo caso, che ha visto coinvolto Luca Fiorini, per anni segretario locale del sindacato, si è molto parlato sui giornali. Entrambi messi alla porta, tra l’altro, in fase di discussione dell’integrativo.

Ma per fortuna, almeno il caso di Abdalla Elhag si è risolto. La Fiom di Bologna ha spiegato che questo è potuto avvenire «a seguito dell’impugnazione del licenziamento e della manifestazione, da parte della Metalcastello, della disponibilità a un confronto serio sulla vicenda». È stato così possibile «raggiungere un accordo che ha portato alla reintegra».

«Almeno quindi per uno dei tre recenti casi di licenziamento di delegati Cgil in Regione – prosegue la Fiom di Bologna – si è riusciti a trovare una soluzione, senza dover ricorrere al giudice. Per quanto riguarda la Metalcastello, si potrà così tornare a un dinamico confronto sindacale». I metalmeccanici Cgil si impegnano a portare avanti il dialogo «con spirito costruttivo», dicendosi «consapevoli che la Metalcastello è una realtà produttiva solida, attiva e radicata nel territorio, dove a quanto riferisce è intenzionata a rimanere: quindi ben diversa, anche storicamente, da altre realtà aziendali nelle quali invece situazioni di forte crisi o scelte di delocalizzazione come per la Saeco, mettono a repentaglio centinaia di posti di lavoro».

Soddisfazione viene espressa anche dalla Metalcastello. L’impresa metalmeccanica, che a Castel di Casio, nel bolognese, ha uno stabilimento con circa 300 dipendenti, fa parte del gruppo spagnolo Cie Automotive, e produce componenti per automobili. In un comunicato scritto per l’occasione, la società sottolinea proprio l’ultima parte della nota Fiom, che abbiamo riportato sopra, quella in cui si parla di un’azienda «solida e radicata nel territorio» emiliano.

Questo perché, spiega, «risulta di fondamentale rilievo» per la Metalcastello «che non si ingenerino equivoci o accostamenti inesatti o parziali, che possano far ipotizzare una situazione aziendale del tutto diversa dalla realtà, tale da porre a rischio commesse e ordinativi di fondamentale importanza per la crescita dell’azienda e per lo sviluppo del territorio»