La Penisola, anche in questo momento di disillusione populista e aggressività verso i capri espiatori di volta in volta indicati dai leader sbraitanti, è terra di assetti valoriali ben saldi. Ad esempio quelli che se ne stanno acquattati nei corpi delle «madri mediterranee» che sanno conservare il segreto di voci di terra potenti e squassanti. Una di queste voci preziose è quella di Maria Mazzotta, che molti ricorderanno tra le fila del Canzoniere Grecanico Salentino. Questo è un disco che, in epitome, rivela tutte le sfaccettature vitali della poetica e del canto di Mazzotta: con un omaggio a Modugno, uno a Gabriella Ferri e uno per Rosa Balistreri, uno alla lingua «grika» sul fulcro centrale del «motore» salentino, che innerva il tutto, con brani di tradizione e di composizione, e la saggia guida musicale dei tasti di pianoforte e fisarmonica del malgascio Bruno Galeone.
La memoria assoluta del canto
Note sparse. Il debutto solista di Maria Mazzotta, che molti ricorderanno tra le fila del Canzoniere Grecanico Salentino, dal titolo «Amoreamaro»
Note sparse. Il debutto solista di Maria Mazzotta, che molti ricorderanno tra le fila del Canzoniere Grecanico Salentino, dal titolo «Amoreamaro»
Pubblicato 4 anni faEdizione del 26 marzo 2020
Pubblicato 4 anni faEdizione del 26 marzo 2020