La Penisola, anche in questo momento di disillusione populista e aggressività verso i capri espiatori di volta in volta indicati dai leader sbraitanti, è terra di assetti valoriali ben saldi. Ad esempio quelli che se ne stanno acquattati nei corpi delle «madri mediterranee» che sanno conservare il segreto di voci di terra potenti e squassanti. Una di queste voci preziose è quella di Maria Mazzotta, che molti ricorderanno tra le fila del Canzoniere Grecanico Salentino. Questo è un disco che, in epitome, rivela tutte le sfaccettature vitali della poetica e del canto di Mazzotta: con un omaggio a Modugno, uno a Gabriella Ferri e uno per Rosa Balistreri, uno alla lingua «grika» sul fulcro centrale del «motore» salentino, che innerva il tutto, con brani di tradizione e di composizione, e la saggia guida musicale dei tasti di pianoforte e fisarmonica del malgascio Bruno Galeone.