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Il premio Nobel per la fisica è stato assegnato agli inglesi David J. Thouless, Duncan M. Haldane e J. Michael Kosterlitz, gli scopritori delle cosiddette transizioni di fase topologiche. La scelta ha contraddetto molte previsioni, comprese quelle dell’agenzia Thomson Reuters (spesso azzeccate), che puntavano sugli scopritori delle onde gravitazionali, senza dubbio il fatto scientifico del 2016. Gli studi di Thouless, Haldane e Kosterlitz, iniziati già negli anni ’70, riguardano gli stati della materia che si osservano in materiali magnetici o superconduttori al di sotto di certe temperature. Molti sistemi, quando vengono raffreddati a sufficienza, cambiano «stato» e i loro componenti si organizzano in strutture più o meno ordinate. L’acqua, ad esempio, a 0 °C passa dallo stato liquido (disordinato) a quello solido, dove le singole molecole si legano formando una struttura regolare (il ghiaccio). Queste trasformazioni sono dette «transizioni di fase».

Le ricerche premiate hanno riguardato sistemi fisici così sottili da poter essere considerati uni e bi-dimensionali, in cui si riteneva che non fossero possibili transizioni di fase. Thouless, Haldane e Kosterlitz, invece, hanno dimostrato che anche in tali sistemi gli atomi e gli elettroni possono organizzarsi formando strutture diverse. Grazie a queste speciali transizioni di fase, nei materiali possono manifestarsi proprietà fisiche particolarmente interessanti come la superconduttività, cioè la capacità di un materiale di condurre corrente elettrica senza opporre resistenza al moto degli elettroni.

Sono così rimasti a bocca asciutta Kip Thorne e gli altri protagonisti della ricerca delle onde gravitazionali, favoriti alla vigilia. Il loro riconoscimento, con tutta probabilità, è solo rimandato di un anno e si spiega con il religioso ossequio ai regolamenti che da sempre caratterizza il premio Nobel. L’osservazione delle onde gravitazionali è stata annunciata in diretta mondiale l’11 febbraio del 2016. Secondo le norme, tuttavia, le candidature per il premio devono essere presentate entro il mese di gennaio.
Molti si attendevano comunque uno strappo alla regola, anche perché sui social network le indiscrezioni avevano preceduto l’annuncio di diverse settimane. Il fisico Lawrence Krauss aveva diffuso su Twitter le prime voci sulla scoperta già il 25 settembre 2015, solo undici giorni dopo la rilevazione e quando tutte le verifiche dovevano ancora essere effettuate. Il tweet di Krauss aveva scatenato una caccia alla notizia inusuale per l’austera comunità scientifica della fisica delle alte energie. Ma a Stoccolma il giudizio degli esperti conta ancora più di mille followers.