«Lui sapeva del pestaggio, sapeva dei manganelli rotti. In quel momento ci stava prendendo in giro, ci stava imbrogliando, quasi schernendo. Sapeva come era ridotto Federico e perché». Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi, il diciottenne morto in seguito alle botte dopo un controllo di polizia nel 2005, attacca l’allora questore di Ferrara. Senza mai nominarlo – all’epoca il questore era Elio Graziano – la donna, intervistata da Matteo Caccia nel corso della trasmissione «Dalla A a laeffe» in onda stasera alle 21 sul canale digitale Laeffe, afferma che «lui sapeva tutto, noi no, noi ancora credevamo che fosse stato investito da una macchina… Erano tutte bugie. Sono emerse chiaramente come tali, ma lui in quel momento le ha dette e lui era un pubblico ufficiale. Ha preso in giro noi e credo che abbia preso in giro il suo ruolo e tutta la città sicuramente». Moretti parla anche del senso di solitudine e disperazione che ha colto la sua famiglia nei giorni successivi alla morte di Federico: «Man mano che emergevano elementi che ci facevano capire la responsabilità degli agenti che avevano tolto la vita a Federico, questo senso di solitudine era veramente una disperazione».