Nei mesi scorsi abbiamo incontrato qui a scuola la mamma di Adam che è nata in Marocco e la mamma di Gorav che è nata in India. Ieri invece abbiamo incontrato la mamma di Klevis che è nata in Albania. Cosa vi ricordate?
«Mi ricordo che ha detto che in aereo, dall’Italia fino all’Albania ci vuole un’ora. Invece in barca ci vogliono 9 ore». «Mi ricordo che ha detto che in Albania si lasciano andare i bambini a giocare fuori di casa da soli. Insomma, c’è più libertà. Invece in Italia le mamme e i papà stanno sempre vicino ai bambini anche quando giocano». «Ha detto che ci sono tanti ladri in Albania come in Italia». «Con i ladri ha detto che rubano uguale». «Ha detto che una volta Klevis era scomparso ma dopo lo ha trovato che era lì che guardava dei gatti». «A me è piaciuta molto la bandiera albanese, con due aquile nere e lo sfondo rosso». «No, è un’aquila a due teste». «Però non ci sono tante differenze tra l’Italia e l’Albania. E’ quasi uguale». «La scrittura ha le stesse lettere, anche se si leggono diverso. Invece la mamma di Adam e di Gorav avevano delle lettere diverse, non solo il modo di parlare». «Una cosa uguale sono le case, nuove o vecchie come ci sono qui da noi in Italia». «Anche i negozi ha detto che sono uguali». «Anche la tv». «Io ricordo che sua mamma ha fatto vedere il certificato di nascita di Klevis in Albania. Perché lui è nato in Italia, non in Albania». «Mi è piaciuto quando ha fatto vedere il passaporto, cioè un libretto che serve per viaggiare, perché altrimenti non poteva venire qui». «Lei ha detto che prima lei lavorava in Albania, faceva l’operaia, poi responsabile del magazzino, impiegata. Però sono venuti qui perché suo marito non trovava lavoro in Albania. In Italia invece suo marito lavoro, lui lavora da chi fa i vetri, il vetraio, quello che fa il vetro, lavora in una vetreria».
Cosa vi è piaciuto di più?
«Mi sono piaciuti molto i soldi». «Ma non erano euro, la moneta albanese si chiama leke». «Loro non hanno le monete. Sembrava due euro ma non erano euro». «Mi ricordo quando ha scritto il suo nome col gesso alla lavagna e abbiamo scoperto che l’alfabeto non è proprio uguale a noi, ma è un po’ simile, le lettere sono le stesse, anche le scritture e le canzoni». «A me è piaciuta la torta al cioccolato dell’Albania». «Era uguale alla torta al cioccolato che fa mia mamma». «Io quando ha fatto vedere i soldi ero un po’ entusiasta perché pensavo che erano uguali ai nostri». «La torta era un po’ croccante, però». «Ha detto che le torte le aveva fatte tutte lei». «Ha detto che le ricette per fare la torta venivano dall’Albania». «La capitale dell’Albania è Ancona». «No, quella è dove abita mia zia». «Si chiama Tirana, la capitale». «Invece la capitale dell’Italia è Roma». «Io mi ricordo la torta al cioccolato dell’Albania». «Però il cioccolato dell’Albania per me è uguale al cioccolato dell’Italia». «Mi ricordo che ha detto che anche le scuole dell’Albania sono uguale alle scuole dell’Italia. Anche i banchi. Anche i bambini, perché ci sono 20 o 30 alunni in ogni classe come da noi». «I soldi sono 300 e 500, ma non sono 300 o 500 euro, sono di meno anche se il numero è lo stesso, anche se il numero è uguale. Perché in certi paesi del mondo i soldi valgono di più, invece in altri paesi valgono meno anche se hanno lo stesso numero. Perché dipende dal paese, dalla moneta, dalla banconota, perché non tutti i paesi del mondo hanno l’euro come moneta come l’Italia».
Ha detto che le piace più l’Italia o l’Albania?
«Ha detto che là stanno costruendo la casa e dopo, se c’è lavoro, tornano ad abitare in Albania perché loro sono nati là e a loro piace più l’Albania perché là hanno anche i parenti».