La chiusura della Camere non spegne di certo le polemiche: che anzi ieri hanno continuato a infiammarsi, soprattutto sull’Imu. Il Pdl non intende mollare, mentre Mario Monti, in un editoriale sul sito di Scelta civica, ha precisato il suo pensiero sulla questione, ribadendo con fermezza di essere contrario all’abolizione totale della tassa, così come vorrebbe Berlusconi, e mettendo in guardia il centrodestra dal far cadere il governo. Il Pdl, dal canto suo, ha insistito sulle proprie posizioni, attaccando il Pd e in particolare il segretario Guglielmo Epifani.

«Scelta Civica si opporrebbe, come altri, a richieste eccessive del Pdl in materia di Imu, non coerenti né con la situazione economico-finanziaria del Paese, né con gli impegni del governo e della maggioranz», scrive l’ex presidente del consiglio. «Il ministero dell’Economia e delle Finanze  – continua Monti – ha pubblicato nei giorni scorsi un’analisi sulla tassazione della casa che aiuterà a compiere una scelta politica ragionevole». «Nessuno potrà trincerarsi dietro asserzioni apodittiche e venate di prepotenza», sottolinea l’ex premier, che richiama come punto di riferimento le dichiarazioni di Enrico Letta nel suo discorso di fiducia in Parlamento. «È difficile dedurre da questo testo che il governo sia impegnato all’abolizione della tassazione sulla prima casa. È invece chiara l’indicazione di due priorità: del lavoro rispetto alla casa; e del favore alle famiglie meno abbienti, rispetto a quelle più abbienti. Su questo testo il governo e la maggioranza sono impegnati. Ogni altro elemento può aver fatto parte di promesse elettorali di questo o quel partito, ma non può impegnare il governo».

Subito dopo, l’«avvertimento» su una possibile crisi di governo: «Un’interruzione dell’opera del governo Letta recherebbe danni particolarmente gravi alla situazione economica e sociale del Paese, oltre che seri rischi per l’Eurozona. Se poi una crisi di governo dovesse portare a elezioni anticipate, il cumulo di macerie seppellirebbe in ugual misura vincitori, sconfitti e tutti i cittadini, compresi quelli ai quali si vorrebbe far credere che si è arrivati alla rottura per tener fede alla promessa di liberarli dall’Imu», la chiusa polemica.

Il messaggio, insomma è chiaro, e anzi Monti invita a siglare in settembre un nuovo «patto di coalizione», in cui – propone – il Pdl potrebbe, se scontentato oggi sull’Imu, chiedere impegni per un «più moderno mercato del lavoro e per non diluire il contenuto della riforma delle pensioni del dicembre 2011. Scelta Civica ha già manifestato questi intendimenti e appoggerebbe una simile posizione del Pdl, anche di fronte a resistenze del Pd». Come dire,. Sc si offre come «ago della bilancia», e se sull’Imu sta con il Pd, su nuove flessibilità del lavoro e sulla non modifica delle pensioni si metterebbe con il Pdl.

Intanto ieri è continuato il balletto delle dichiarazioni e degli attacchi contro il Pd e le nove ipotesi sull’Imu del ministro Saccomanni. Il Pdl viene «aizzato» dal viceministro all’Economia Stefano Fassina, che paragona la situazione odierna dell’Imu a quella dei giorni in cui Berlusconi è stato condannato per frode fiscale: «Per il Pd – dice – i ricatti sono inaccettabili. Hanno provato all’indomani della sentenza Mediaset chiedendo la grazia per Berlusconi e il Pd ha detto no: ora diremo no a questo ricatto dell’Imu». «Il Pdl – conclude Fassina – si prenda la responsabilità di far cadere il governo Letta e dire agli italiani che lo hanno fatto per non aver dato reddito ai disoccupati e risolvere il problema degli esodati».

Risponde Renato Brunetta, che spiega di «avere grande fiducia in Letta, ma di non averne nel Tesoro che finora ha fatto solo chiacchiere e ipotesi sull’abolizione dell’Imu: per cui il Pdl non accetterà testi presentati con la logica del “prendere o lasciare”». Fabrizio Cicchitto definisce «pura provocazione» le analisi del Tesoro sulla non priorità dell’Imu nell’agenda di governo. Daniela Santanché invita Fassina a non usare la parola ricatto, «pur essendone evidentemente un esperto: fino a ora infatti i ricatti li abbiamo subiti noi del Pdl, dallo spread in poi, fino al governo Monti». E Mara Carfagna allinea tutti i nemici della richiesta Pdl «uniti dalla comune convenienza di impedire una vittoria politica di Silvio Berlusconi: Fassina, Epifani e anche Monti».

Intanto nel governo prende quota l’ipotesi di accorpare l’Imu in una più generale «service tax», la tassa unica che dovrebbe contenere anche la nuova imposta sui rifiuti, illuminazione, gestione delle strade e dei marciapiedi.