Si prega per l’Expo. La madonnina come non l’avete mai vista non è un miracolo ma un’opera fatta e compiuta. Non sarà artisticamente ineccepibile ma ad oggi risulta essere l’unico atto di fede tangibile a pochi giorni dall’inaugurazione dell’evento, secondo solo all’ottimismo del Commissario Giuseppe Sala che deve fare i salti mortali per spiegare come mai non passa giorno senza una piccola grande grana.

La riproduzione della madonnina veglierà sui visitatori dell’Expo con una cascata d’acqua alle spalle, sarà alta più di quattro metri e verrà posizionata in cima a una scala per salvaguardare “l’effetto di verticalità”. Col sacro è finita qui: Papa Bergoglio non ha nessuna intenzione di fare un salto a Milano. L’ ha confermato il presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo monsignor Gianantonio Borgonovo: forse manderà un videomessaggio guasta feste, insistendo col paradosso dell’abbondanza in un mondo dove si muore di fame. L’illustrissima defezione dispiace ma ce ne faremo una ragione, penserà Giuseppe Sala. Buona ma anche imbarazzante l’altra idea della Veneranda Fabbrica: per sei mesi, all’Expo, distribuirà pane ai bisognosi, sempre che riescano ad entrare senza pagare il biglietto. Dunque ci saranno anche i poveri, anche se non sta bene dirlo davanti a tanto ben di dio.

Ma le grane sono altre. Gli “extra costi”, per esempio, come ha sottolineato ieri il presidente dell’Anac Raffaele Cantone dopo la sua visita di rito ai cantieri di Rho-Pero. Dice che il conto presentato dalle aziende che hanno vinto gli appalti è “molto, molto più alto” rispetto al preventivo iniziale. L’azienda Mantovani, per esempio, dopo aver vinto l’appalto per la costruzione della piastra con un’offerta di 165 milioni, avrebbe preteso 120 milioni in più. A questo “errore” di valutazione si devono poi aggiungere ulteriori costi dichiarati da altre aziende (il Padiglione Italia, per esempio, costerà 92 milioni e non 60 come era previsto). Raffaele Cantone i conti li farà sicuramente alla fine dell’Expo, nel frattempo ha deciso di fidarsi, “Sala ci ha spiegato che quasi tutti gli extracosti saranno pagati dagli sponsor”. Sull’affare Padiglione Italia, intanto, a giorni dovrà pronunciarsi l’avvocatura dello Stato.

La polemica del giorno, invece, non contempla considerazioni troppo meditate. Chi si lamenta di certo non le manda a dire. E’ Dante Ferretti, lo scenografo tre volte premio Oscar (sta lavorando ancora con Martin Scorsese) che ha progettato lo scenario che avrebbe dovuto impreziosire la viabilità del sito espositivo. Ma i lavori non sono ancora cominciati, ecco perché è “sconcertato e arrabbiato”. Lo ha già comunicato ai suoi legali, ha intenzione di diffidare i responsabili dell’Expo (leggi Giuseppe Sala) dall’utilizzare il suo progetto in maniera parziale. “Sono quattro anni che ci lavoro – ha dichiarato – ci ho messo la faccia e il nome. E’ stato approvato da tempo, ma la gara d’appalto è stata perfezionata da poco: non sarà mai pronto per l’apertura. Sento dire che forse sarà realizzato per il 2 giugno, festa della Repubblica. Ma non ci penso proprio a una realizzazione parziale e li diffido dall’usare il mio nome”. Dante Ferretti a Milano non ci viene di sicuro: “Certamente all’inaugurazione non parteciperò, ho un nome da difendere”.

Perso un altro prestigioso pezzetto, il Commisario è rimasto quasi senza parole: “Non riesco a rispondere, prima devo informarmi” ha detto Giuseppe Sala. Dalla sua c’è che “la motivazione è totale e le polemiche non fanno che rinforzarla”. Per scacciare i momenti di comprensibile scoramento ogni giorno prende e va a farsi un giro in cantiere, “guardo i seimila operai che lavorano, le polemiche invece vengono da gente che sta dietro la scrivania”.

A proposito, proprio da una scrivania è arrivata la notizia più tragicomica del giorno. Il segretario milanese del Pd, Pietro Bussolati, finalmente ha avuto un’idea geniale per rimpolpare il tesseramento giovanile del Pd – praticamente il deserto. “Per tutti gli under 30 che si iscriveranno al partito, con la tessera daremo in omaggio un biglietto Expo, del valore di 25 euro”. E un pacco di pasta per nutrire il pianeta?