È ancora muro contro muro, a Ferrara, tra la LyondellBasell e i sindacati. La multinazionale Usa dei polimeri, che lunedì ha licenziato il delegato Cgil Luca Fiorini denunciando un’aggressione a un dirigente, per il momento non intende fare marcia indietro. E anzi rilancia, proponendo ai dipendenti di riprendere il confronto sull’integrativo: facendo intravedere la possibilità di un accordo su tre punti, «il premio di risultato, la gestione dell’invecchiamento e l’occupazione». Dall’altro lato, operai e ricercatori hanno intensificato la protesta, non solo confermando gli scioperi già in atto da qualche giorno, ma organizzando per domani alle 12,30 una grande assemblea aperta a tutta la città.

Sui social si moltiplicano gli attestati di solidarietà a Luca, con gli hashtag #iostoconluca e #iostoconLucaFiorini. I partiti politici, dal Pd a Sinistra Italiana, dai Cinquestelle a esponenti della Lega hanno chiesto al colosso statunitense di ripensarci, appello condiviso dal sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, e ieri anche dall’assessore regionale al Lavoro, Patrizio Bianchi. Senza contare la mobilitazione dell’intera Cgil: domani all’assemblea parlerà il segretario generale della Filctem Emilio Miceli, così come ha espresso il proprio sostegno Susanna Camusso.

Dal canto suo, Fiorini ha deciso di rivolgersi anche al giudice, con il sostegno e la partecipazione del sindacato, impugnando il licenziamento: chiamerà in causa l’azienda per cui lavora da oltre 25 anni invocando l’articolo 28, cioè il comportamento antisindacale.

Ricordiamo in breve l’episodio che ha originato il licenziamento, avvenuto in dicembre: nel pieno della trattativa per l’integrativo, l’atmosfera si scalda su una clausola che i sindacati chiedono invano da nove mesi: permettere ai dipendenti in esubero di andare a occupare qualsiasi posizione aperta in azienda, anche inferiore al proprio livello, pur di conservare il posto. «Noi siamo perché il lavoratore possa scegliere sempre, la LyondellBasell invece vorrebbe decidere di concedere o meno il ricollocamento a seconda della corrispondenza tra il profilo dell’addetto e l’eventuale destinazione», ha spiegato ieri Fiorini a Radio Articolo 1. Una discrezionalità eccessiva, secondo il sindacato, che di fatto permetterebbe di licenziare nonostante la presenza di posti vacanti.

I dirigenti perdono la pazienza, e danno degli «inaffidabili» ai sindacalisti, Luca Fiorini quindi si alza e ribatte che è l’azienda a essere «irresponsabile», perché poco tempo prima ha licenziato due lavoratrici, che poi ha subito dovuto reintegrare dopo l’annuncio di uno sciopero. Si muove verso i manager – spiega – «ma in quel momento si frappone uno di loro, e tra noi c’è un contatto. Ma leggero, io ho solo appoggiato la mano: ma lui ha alzato le braccia, come se avesse avuto davanti un terrorista».

La Lyondell parla di «violenza sul posto di lavoro», e ieri in una mail indirizzata ai dipendenti, dove li invita nuovamente a tornare al tavolo, ha scritto che «alzarsi urlando, bestemmiare, minacciare di dare un pugno e spingere un collega è un atteggiamento inaccettabile». Da qui la decisione di licenziare il delegato Filctem Cgil.

«Mi pare chiara la volontà di intimidire tutti i dipendenti della LyondellBasell – commenta Emilio Miceli, segretario generale Filctem Cgil – perché Luca Fiorini è ultrarappresentativo di tutti i lavoratori e conosciuto in città per il lavoro che svolge da anni nel sindacato. Noi andremo avanti: con gli scioperi, l’assemblea, e con l’azione legale. I tre licenziamenti decisi in poche settimane denotano un’isteria che non ci intimidisce».

Gli scioperi, come anche l’assemblea, sono stati decisi unitariamente da Cgil, Cisl e Uil. Il sindaco di Ferrara Tagliani ricorda «l’eccellenza del centro ricerche della LyondellBasell, dove nel 1954 Giulio Natta inventò il polipropilene», e per questo invita le parti a «trovare responsabilmente un accordo».

L’assessore regionale al Lavoro, Patrizio Bianchi, in una nota esprime «massima preoccupazione» per l’accaduto e «vicinanza a Fiorini», del quale «sono riconosciute doti di competenza ed equilibrio», auspicando che presto «si ricomponga un clima costruttivo».