Due Americhe diverse anche sull’aborto. Tra i vari referendum che diversi Stati hanno affiancato alle presidenziali, Louisiana e Colorado si sono espressi sull’interruzione di gravidanza. Con risultati opposti: con il 67% dei sì, i cittadini della Louisiana hanno approvato l’emendamento che specifica che per la costituzione statale l’aborto non è un diritto né lo sono i finanziamenti per la pratica.

Se l’interruzione di gravidanza resta legale perché prevista dalla legge federale, spiegava ieri alla stampa locale Steffan Bangel della New Orleans Abortion Fund, «l’accesso al diritto all’aborto è di fronte a una minaccia senza precedenti».

La Louisiana è tra gli Stati più restrittivi in materia: solo tre cliniche praticano l’interruzione di gravidanza. E ora si aggiunge ad Alabama, Tennessee e West Virginia che in passato hanno approvato limitazioni simili in costituzione.

Il Colorado, invece, con il 59,2% ha rigettato il referendum che voleva vietare l’aborto dopo le 22 settimane (l’1,3% dei casi, quando la salute della madre è a rischio o quando il feto presenta gravi malformazioni). Se la proposta fosse passata i medici che avessero praticato l’interruzione di gravidanza avrebbero rischiato tre anni di sospensione della licenza.

È la quarta volta in 12 anni che il Colorado (primo Stato Usa a depenalizzare l’aborto) blocca proposte simili.