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La lotta per il clima torna in piazza

La lotta per il clima torna in piazza

Clima Fridays for future si prepara al grande corteo nazionale del 6 ottobre quando più di quaranta città italiane si riempiranno di giovani in protesta per la crisi climatica

Pubblicato 12 mesi faEdizione del 5 ottobre 2023

Chiamate, assemblee, incontri. Fridays for future si prepara al grande corteo nazionale del 6 ottobre quando più di quaranta piazze italiane si riempiranno di persone in protesta per la crisi climatica.  

“A Roma, il corteo partirà da Piazza della Repubblica alle 9:30 fino a San Giovanni” spiega al manifesto Marzio Chirico, attivista di Fridays for future. “Ci aspettiamo una giornata molto partecipata”. Il percorso di Roma proseguirà su via Cavour, piazza dell’Esquilino, via Labicana, via Merulana e via dello Statuto, prima di arrivare a San Giovanni. Nella capitale sono molte le organizzazioni che hanno confermato la loro presenza, come Mediterranea, Anpi (Associazione nazionale partigiani italiani) e il Forum parco delle Energie.

A fianco dunque dei giovani di Fridays for future la chiamata nazionale coinvolge anche realtà diverse dall’ambientalismo, ma che convergono per una lotta che ormai è chiaro essere universale. Sulla locandina dell’evento salta all’occhio un garofano rosso. 

“Resistenza climatica” si legge sui canali del gruppo, e poi: “Il governo Meloni, di fronte a tutti i danni e alle evidenze scientifiche, porta avanti una narrazione negazionista, sminuendo la minaccia della crisi climatica e fingendo di ignorarne le cause”. Le richieste dei manifestanti sono chiare e dagli interventi in piazza si attendono dei richiami all’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna, i valori delle temperature più alte della norma e le previsioni future sul cambiamento climatico.

Emanuele, portavoce del gruppo, racconta che domani il corteo sarà accompagnato dalla musica dell’artista Lotta: la novità tecno-climatica. Il movimento si è ispirato infatti alle mobilitazioni francesi nate dopo l’innalzamento dell’età pensionabile: “Vogliamo replicare un tipo di azione partecipativa, le pratiche vanno innovate”. 

Lo sciopero è stato indetto anche dal SISA (Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente) consentendo a tutte le persone che lavorano nel comparto scuola, dirigenti, ATA, di ruolo, precari, di poter scioperare. Marzio dichiara che per il gruppo è come “continuare il global strike del 15 settembre”, giornata in cui in più di 150 paesi e 3.800 città Fridays for future ha scioperato all’unisono, classificandosi come tra le più grandi mobilitazioni ambientali della storia.

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