Pistoleri di tutti gli Stati uniti, attenzione. C’è un nuovo sceriffo in città, si chiama Letitia James, è nera e ce l’ha con voi. Cioè con la più potente, longeva, ricca, discutibile e discussa lobby della storia politica americana: la lobby delle armi, la National Rifle Association.

Un giudice fallimentare di Dallas, Texas ha rifiutato la richiesta di bancarotta presentata nel gennaio scorso dalla Nra presso il suo tribunale. Perché non era una vera richiesta di bancarotta, ha scoperto il giudice Harlin D. Hale. Era lo strumento escogitato dai legali della Nra per chiudere lo storico quartier generale di New York, con le sue leggi illiberali e i suoi crudeli procuratori, e riaprirlo immediatamente in Texas, che è il paradiso della destra a mano armata.

NIENTE DA FARE, la sede legale della Nra resta a New York, il territorio dello sceriffo cattivo Letitia James, il territorio delle sue molte accuse di corruzione contro i principali capi della lobby dei pistoleri. Accuse che puntano esplicitamente a far chiudere la National Rifle Association – e a quanto pare ci stanno riuscendo. Dopo 150 anni la Nra lotta per la sua vita.

E che vita è stata. Fondata da due reduci della guerra di secessione a New York nel 1871 come club di tiro a segno, si definisce la più antica organizzazione per i diritti civili d’America, e se imbracciare un Ar-15 fosse un diritto sarebbe stata in anticipo di un secolo su, per dire, Martin Luther King. Circa dieci anni prima era morto un bizzarro inventore che mentre faceva il marinaio su un brigantino aveva osservato la ruota del timone e il modo in cui trasmetteva i movimenti, e una volta a terra aveva brevettato un’arma. Lui si chiamava Samuel Colt, la sua invenzione era il revolver, non pagare royalties ai signori Smith e Wesson per un aggeggio simile fu il suo premio. Era l’inizio dell’epica americana più celebre, il Far West.

Colt era un personaggio, quando poteva imbrogliava, come quando disse al sultano Abdulmecid che i russi gli avevano richiesto diecimila pistole, e allo zar Alessandro II che gli ottomani avevano fatto lo stesso: qualche anno dopo gli uni e agli altri si spararono addosso con armi Colt.

MA LA SUA PRIMA SPECIALITÀ erano i regali costosi e i lussi, che sosteneva necessari per mandare avanti gli affari – morì giovane, di gotta. La seconda era l’attenzione alla pubblicità. «Dio creò gli uomini e Samuel Colt li rese uguali» non è un vecchio adagio popolare: fu uno slogan pubblicitario.

Lussi, eccessi e advertising sono esattamente gli strumenti impiegati dai discepoli contemporanei della National Rifle Association. Da trent’anni il vero capo (la carica è vicepresidente esecutivo) è Wayne LaPierre, un lobbista che dal 1991 guida l’organizzazione con solida mano e infinita nota-spese. Oggi ha 72 anni ma aveva appena passato i trenta quando si associò all’impresa che rese la Nra come è oggi: la campagna presidenziale di Reagan nel 1980. Da allora le leggi anti-armi bloccate e i parlamentari fatti eleggere (o spazzati via) sono diventati innumerevoli, dimostrando come una minoranza ben finanziata possa fare della democrazia americana ciò che vuole.

LO STIPENDIO di LaPierre varia tra il milione e i cinque milioni l’anno, ma è solo quello che deve dichiarare. Il conto spese è inaudito e quasi impossibile da tracciare. Fino all’arrivo di Letitia James: giovane, nera, democratica di sinistra, eletta procuratore generale di New York nel 2018 dopo la morte del suo predecessore in una sparatoria, Tisha James ha indagato per 18 mesi e poi ha dichiarato guerra alla Nra istruendo il caso da cui LaPierre ha provato a sfuggire.

HA TROVATO DI TUTTO, dai jet aziendali usati come privati a cene, viaggi, vacanze, vestiti, consulenze fantasma generose, «pacchetti pensionistici» ipertrofici… Cifre enormi pompate da un’associazione no profit che gestisce 100 milioni l’anno di sole donazioni ed è esente dalle tasse federali. Al tribunale fallimentare LaPierre ha dovuto testimoniare che sì, effettivamente non è un vero fallimento ma signor giudice, quella procuratrice di New York vuole distruggerci… «Scioccato», il giudice Hale ha minacciato la Nra di esautorarne i dirigenti e nominare un trust al loro posto se oseranno fare appello. E a New York attende Tisha James ad armi spianate – è il caso di dirlo. In attesa del suo Ok corral, la National Rifle Association continua a coprirsi di gloria.

IL 10 MAGGIO, festa della mamma, ha postato un tweet con la foto di madre e figlioletta di cinque-sei anni, entrambe sorriso sulle labbra e mitra in mano: «Mamma non ha cresciuto una vittima». Ottimo gusto: lo stesso giorno a Colorado Springs un uomo aveva sparato a una festa di compleanno uccidendo sette persone tra cui la fidanzata e se stesso. È stata la 194esima sparatoria di massa del 2021 (sì: centonovantaquattresima). E siamo solo a maggio.