Compiuta la liturgia della rete, il responso è chiaro e toglie ogni eventuale dubbio sulla posizione fin qui tenuta dai parlamentari a cinque stelle: i senatori dell’M5S giovedì in commissione Giustizia dovranno votare sì al disegno di legge che, in attesa del provvedimento governativo sui matrimoni gay alla tedesca, si ferma al momento al riconoscimento dei diritti delle coppie conviventi, anche omosessuali. La consultazione online su «unioni civili e disciplina delle convivenze» è stata aperta ieri a sorpresa sul blog di Beppe Grillo.

E ha scatenato subito la vis polemica dei grillini per via di un riferimento all’adozione dei figli del partner apparso e poi scomparso, a votazione in corso, nel quesito posto agli iscritti del portale. A sera il blog comunica che «hanno partecipato alla votazione 25.268 iscritti certificati. 21.360 hanno votato sì. 3.908 hanno votato no». L’affluenza è un po’ bassa rispetto a quel poco meno della metà degli 85 mila aventi diritto che approvarono otto mesi fa l’incontro con Renzi, ma si attesta sulla stessa cifra di altre consultazioni sui grandi temi politici, come l’abolizione del reato di clandestinità.

È il deputato Cristian Iannuzzi a pubblicare su Fb la prima versione della domanda posta ieri on line, altrimenti preclusa ai non abilitati al voto: «Sei favorevole all’introduzione del nostro ordinamento giuridico delle unioni civili tra persone dello stesso sesso (diritti e doveri della coppia equiparati al matrimonio ma con esclusione della possibilità di adottare figli estranei alla coppia)?».

Ma chi di sospetto ferisce di sospetto perisce, verrebbe da dire. Comprensibilmente, i militanti mostra segni di nervosismo dopo la batosta di Reggio Calabria, dove il M5S è sprofondato all’1,86% dal risultato a cinque stelle del 21,5% delle europee, presa peraltro proprio mentre Grillo a Palermo faceva l’occhiolino ai nostalgici della mafia old syle. Così eliminato nella domanda il riferimento all’adozione, la rete si scatena: «Il Ddl prevede le adozioni e pertanto ho votato NO!! Modificate il Ddl, mettete che non è possibile adottare bambini, e voterò SI ma fino ad allora voterò fino alla morte NO NO NO!!! Quando a scuola a quel bambino i compagni lo prenderanno per il culo a vita perché ha un papà e una papà, che cosa gli succederà a livello psicologico??», scrive per esempio un lettore commentando il post del senatore Alberto Airola linkato appositamente per spiegare il motivo della parentesi ballerina.

«Oggi vi si chiede di esprimervi su una specifica proposta di unioni civili che dovrà essere votata in commissione giustizia», spiega Airola che invita a votare sì anche a coloro che tifano per «il matrimonio egualitario» perché, scrive, «questo sarà il primo passo per riconoscere comunque dei diritti alle coppie etero e gay (tenete presente che il testo sulle unioni garantisce molto le coppie al pari del matrimonio, salvo adozioni ex novo per le coppie omosessuali)». «Se siete contrari a qualsiasi diritto per le coppie di fatto – continua il senatore –votate No ma sappiate che in tutta Europa esistono istituti egualitari al matrimonio per coppie omosessuali o comunque il riconoscimento di diritti alle coppie di fatto. Buon voto». Ma c’è anche chi si ribella contro il «commento che può condizionare il voto».

Tanto che Airola è costretto a chiarire che il testo unificato dalla Pd Monica Cirinnà «non prevede adozioni per le coppie omosessuali, ma solo la tutela di figli già presenti da precedenti unioni se minorenni (nel caso di morte del genitore biologico, il minore resta con il partner del genitore invece di finire in un istituto)».

Lo sforzo è servito: Airola parla di «plebiscito» della rete. «Ora – dice – si apre la strada per un percorso legislativo che porti al riconoscimento di diritti da tempo presenti in Europa e di cui l’Italia, paurosamente in ritardo, aveva bisogno».