Caro Gad, vedo che nel criticare sul tuo blog del 22 scorso la proposta avanzata da Barbara Spinelli di una lista di cittadinanza apartitica in sostegno di Alezis Tsipras a Presidente della commissione alle prossime elezioni europee, hai omesso il mio nome tra quelli dei sei promotori (gli altri cinque li citi tutti per nome e cognome, e poi hai aggiunto «e altri»; che sono uno solo: io).

Mi sembra strano imputare questa omissione a una dimenticanza, vista la nostra ormai antica militanza comune. Più probabile che non ti sentissi a tuo agio – vista la franchezza dei rapporti che ancora ci legano – nel rinfacciare anche a me quella scelta con argomentazioni che non stanno in piedi.

Presenti quel nostro progetto come una ennesima riedizione di un proposta minoritaria di riaggregazione della sinistra radicale che già diverse volte ha fallito nei suoi intenti e non ha alcuna prospettiva davanti a sé.

Ma la proposta di questa lista è tutt’altra cosa, e tu lo sai bene: perché è rigorosamente apartitica (e i sei promotori se ne sono fatti garanti e per lo meno di questo l’autorevolezza dei cinque che tu citi dovrebbe darti delle certezze); perché non si rivolge solo né in via prioritaria all’elettorato striminzito dei residui della sinistra radicale, ma guarda molto più in là: all’universo degli astenuti che non votano più perché schifati o delusi dalla politica ufficiale; a coloro che si sentono traditi dal Pd per le promesse non mantenute fatte nella scorsa campagna elettorale; a chi ha votato Pd o Sel (me compreso) turandosi – come si dice – il naso, perché in disaccordo con l’impegno preso dalla coalizione Italia Bene Comune di non mettere in forse i trattati europei che ci condannano all’austerità e alla rovina; a quella quota consistente di elettrici e di elettori che hanno votato 5Stelle non perché fossero d’accordo con la leadership autoritaria o la pratica politica di quel raggruppamento, ma perché non si sono trovati di fronte nessuna altra proposta credibile.

E poi anche perché il riconoscersi nella figura di Alexis Tzipras, che ha costruito una forza elettorale maggioritaria non su tematiche e appelli demagogici antieuropeisti, ma su un impegno concreto a rinegoziare i trattati europei rende evidente la posta in gioco di queste elezioni nella contrapposizione plastica tra una Grecia vinta ma non doma e una Germania (Schulz) vincitrice ma decisa a non mettere la sua forza al servizio di un disegno autenticamente europeista.

La nostra non è una proposta minoritaria anche perché, se Grillo è riuscito a raccogliere in poco tempo, tra un elettorato ormai fluido – liquido – una forza elettorale così grande (ma anche così fragile, e per molti versi così discutibile), a maggior ragione la proposta di Barbara Spinelli può interpretare e raccogliere una molteplicità di spinte, di aspirazioni e di impegni concreti di migliaia di organizzazioni e movimenti che operano e lottano giorno per giorno nella società e nei territori in cui vivono e lavorano, ma non trovano in nessuna delle forze politiche ufficiali una loro rappresentanza. Che è esattamente quello che ci proponiamo con questa iniziativa.

Stupisce quindi che tu, vedendo precipitare il partito democratico in un gorgo senza prospettive e senza ritorno, riesca ancora a sostenere che quel socialismo europeo a cui il Pd fa capo – e che è uno dei due pilastri di quelle “larghe intese” di fatto che sono all’origine delle politiche di austerità imposte all’Europa – possa sottrarsi a quella che sempre più appare una strada disastrosa, già interamente tracciata, soprattutto in mancanza di una forza seria e costruttiva che lo incalzi sulle questioni dirimenti. Anche sotto questa luce, una scelta chiara a favore di Tzipras e di ciò che rappresenta per la Grecia e per l’Europa, una scelta non condizionata da interessi partitici di alcun genere, dovrebbe risultare anche a te l’unica praticabile per tenere realisticamente aperta la prospettiva di un’alternativa effettiva al disastro incombente.

Questo il link per aderire all’appello: bit.ly/listatsipras