Il governo polacco ha deciso ieri di evacuare la propria ambasciata a Sebastopoli, come chiaro segnale anti russo. Da settimane il governo di Varsavia, spinge per sanzioni contro la Russia e per un allargamento a est, compresa l’Ucraina, dell’Unione europea. La Polonia è parte in causa e prova a ritagliarsi un ruolo. Al suo interno però, la sinistra non sembra avere risposte adeguate.
Dire sinistra fa troppo rima con comunista. E da queste parti certe parole suscitano ricordi ancora freschi di quel che fu il passato regime. Eppure, la parola lewica (pronuncia: leviza) rievoca la storia e la tradizione della sinistra europea. Fu durante gli anni del liceo a Varsavia (1884-87) che Rosa Luxemburg intraprese la lotta politica, entrando a far parte del gruppo rivoluzionario Proletariat. Alto secolo, altri tempi.
In termini elettorali la sinistra polacca si è dispersa in mille rivoli dopo il crollo del muro di Berlino. La sinistra di palazzo si è barricata dentro il partito Sojusz lewicy demokratycznej (Sld), erede del Partito comunista polacco e oggi di ispirazione socialdemocratica. Alle ultime elezioni politiche (2011) ha preso l’8,3%. Mai così in basso. Nel corso degli anni il partito ha cercato di invertire la rotta. Agli occhi degli elettori però Sld rimane troppo legato alla vecchia nomenclatura e non suona affatto strano che a capo del partito ci sia Leszek Miller, 68 anni, ex dirigente «comunista» ed ex primo ministro (2001-04).
Poco attraente verso l’elettorato giovane, che invece ha premiato nel 2011 Ruch Palikota, il movimento politico di Janusz Palikot, divenuta la terza forza politica del parlamento col 10% dei suffragi. Palikot è un po’ il cavallo pazzo della politica polacca. Filosofo e imprenditore, ha iniziato la sua avventura politica dentro l’attuale partito di governo Platforma obywatelska (Po), per poi abbandonarlo con tanto di polemiche e fondare un movimento tutto suo: libertario, anticlericale e antiproibizionista.
È stato Palikot a portare dentro il Sejm (la camera dei deputati) la prima parlamentare transessuale della storia polacca e il primo parlamentare dichiaratamente gay. Lui non è certo quello che si può definire un politico anti-sistema, anzi, dal punto di vista economico il movimento è fortemente ancorato ai principi dell’economia di mercato, con qualche correzione socialista. Sui territori, invece, stanno crescendo gli anarchici. Nella città di Poznan, per esempio, il movimento anarchico ha occupato uno stabile abbandonato in pieno centro, contro la politica edilizia «allegra» del comune. Sul versante intellettuale spicca la voce di Krytyka polityczna e del suo fondatore, Slawomir Sierakowski, 34 anni. Una sorta di nuovo incubatore della sinistra polacca, che però non sa ancora cosa vuole fare da grande.