Nessun tabù infranto, di manifestazioni in piazza San Giovanni, un tempo luogo simbolo dei raduni del Pci e poi del centrosinistra a Roma, il centrodestra ne ha già fatte almeno tre (per tacere di iniziative variamente destrorse tipo il Family day). Nel 1996, nel 1998 e poi nel 2006 gli avversari dei governo Prodi uno, D’Alema e Prodi due hanno riempito la grande piazza alla fine di massicci cortei, e l’ultima volta c’era anche la Lega (Nord) allora di Bossi. La novità è che questa volta – domani pomeriggio – la padrona di casa è la Lega (senza Nord) di Salvini e il resto del centrodestra deve chiedere permesso. Incluso Silvio Berlusconi, che ieri ha fatto sapere che ha intenzione di prendere la parola, non esattamente con slancio: «Viva questo vecchietto che ancora non molla».

Ma non è più il Cavaliere l’attrazione principale, e nemmeno Giorgia Meloni che certamente parlerà anche lei «ma non mi interessa l’ordine degli interventi». Adesso a fare notizia è soprattutto la partecipazione annunciata di CasaPound, in realtà tutt’altro che una sorpresa visto che i «fascisti del terzo millennio» erano con Salvini già nel suo primo sbarco romano, il 28 febbraio 2015, quando osò anche il corteo ma si contenne in una piazza più piccola, piazza del Popolo. E del resto le affinità e le simpatie tra il leghista e CasaPound sono più che note, passano per l’abbigliamento del capo e le sue fatiche letterarie. «Questo giochino dei fascisti in piazza fa ridere» è stato il commento dell’ex ministro dell’interno, che poi ha aggiunto «la piazza è aperta gli italiani di buona volontà a tutti ma gli interventi li decide la Lega».

Sgradita ai berlusconiani di tendenza moderata, la presenza di CasaPound – e di Forza Nuova – sarà l’occasione per molte defezioni tra i dirigenti di Forza Italia. «Ritrovarsi in piazza fianco a fianco con esponenti di estrema destra non potrebbe che creare difficoltà in chi, come me, ha vissuto e condiviso la storia e i valori rappresentati negli ultimi 25 anni da Forza Italia», ha detto Mara Carfagna che è la leader della corrente anti Lega nel partito di Berlusconi.

Lo slogan della manifestazione di domani sarà #orgoglioitaliano, le presenze previste dall’organizzazione 100mila e (come al solito con Salvini) al centro di tutto c’è la macchina di promozione sui social (un nuovo sito, la possibilità di caricare le foto dal viaggio di avvicinamento e uno speciale filtro Instagram). In piazza saranno raccolte le firme per la petizione «Raggi dimettiti». La curiosità è che anche il Pd Romano ha deciso di aprire i suoi banchetti per un’iniziativa, assai più modesta, di raccolta firme contro la sindaca di Roma: «Raggi ora basta». Domani un presidio dem è previsto non lontano dalla piazza leghista, lungo il percorso che la collega alla stazione. Chissà che a qualche militante di Salvini non scappi di firmare anche l