Lega razza Salvini. Con la ruspa che campeggia sul prato di Pontida (edizione numero 29) e il Sole delle Alpi che si allunga ben oltre il Po.
Vigilia del raduno «padano» con il congresso del Carroccio a Milano (aggiornamento dello statuto), utile tribuna propagandistica per l’altro Matteo in coppia con l’ex «scopatore» Bobo Maroni. Insieme attaccano brutalmente Laura Boldrini, presidente della Camera, che venerdì aveva visitato il centro di prima accoglienza alla stazione di Milano Centrale. «In Italia non c’è spazio per tutti: la Boldrini deve essere ricoverata» sibila Salvini. E il governatore lombardo ironizza: «La Boldrini vive nell’iperuranio, in un mondo perfetto, dove tutto funziona benissimo e dove c’è solo amore. Noi viviamo in un mondo reale, dove ci sono persone e problemi…».

Oggi a Pontida prende corpo la Lega di lotta in versione tricolore neofascista che punta esplicitamente al governo del dopo-Renzi, magari con un’azione parallela al M5S.
Salvini si crogiola con i sondaggi («In due anni siamo passati dal 4 al 16%») e sfida il premier che incarna «statalismo e polizia fiscale». Sul palco di Pontida potrà contare sul caterpillar sul prato, simbolo della “guerra ai migranti” che tanto ha fruttato nelle urne di maggio. Si comincia alle 11 con Umberto Bossi che stenterà a riconoscere l’Alberto da Giussano delle origini, con Calderoli & Maroni già figure di sfondo e con Luca Zaia sempre più arroccato nella Liga personalizzata.
Pontida serve ad incoronare Salvini, di fatto padre-padrone del Carroccio che sconfina in Toscana (20% con il candidato governatore Claudio Borghi) e al Sud con le giovanissime consigliere Elisabetta Pasqualino, a Pedara (Catania) e Stefania Alita ad Andria in Puglia.
È la nuova frontiera dell’anima nera del Carroccio, che spazia da Laives (Bolzano) con il sindaco sostenuto dai “grillini” all’intesa di Venezia con Luigi Brugnaro. Sempre con un risvolto da… fratelli d’Italia se non addirittura da neofascismo.

E il taglio politico di Salvini contagia anche i “fuoriusciti”, come il trevigiano Leonardo Muraro. Ex presidente della Provincia, inventore della lista Razza Piave, sussidiario a Flavio Tosi. «Volete portare gli uomini di colore qui per bastardare la nostra razza. A me non va bene» tuona dagli schermi di Rete Veneta. Il direttore del Tg La7 Enrico Mentana commenta in diretta: «Più che un problema di bambù, è di bamba».
Al contrario, Daniela Faggion (assessore a Selvazzano, comune della cintura padovana) non ha esitato ad ospitare una dozzina di profughi in due appartamenti affittati alla coop Populus. Sospesa dal sindaco, imbarazza la Lega…
Non transige il collettivo Wu Ming. Invitato alla festa della Fiom lombarda a Bergamo per il concerto conclusivo: «Gli organizzatori hanno invitato a parlare Massimiliano Fedriga, capogruppo alla Camera della Lega. Ci riesce impossibile suonare dove si dà voce al rappresentante di un partito razzista e xenofobo, in combutta con fascisti di ogni risma».