Dopo l’addestramento in Italia degli equipaggi delle motovedette libiche che sparano sui migranti nel Mediterraneo o li catturano in mare (oltre 15mila nei primi sette mesi del 2021), dalla scorsa estate nella Scuola nautica della Guardia di Finanza di Gaeta vengono «formate» le componenti subacquee della Guardia costiera e della General Administration for Coastal Security (Gacs) della Libia.

La presenza nella cittadina laziale delle unità d’élite della Libyan Coast Guard e della Gacs è documentata dall’Ufficio Amministrazione – Sezione Acquisti della Guardia di Finanza. Il 18 giugno 2021 l’ente ha autorizzato la spesa per un servizio di interpretariato in lingua araba a favore dei sommozzatori libici «partecipanti al corso di addestramento che inizierà il 21 giugno 2021 presso la Scuola nautica nell’ambito della Missione bilaterale della Guardia di Finanza in Libia». Nell’atto amministrativo non vengono fornite informazioni né sul numero degli allievi-sub libici né sulla durata del corso, il primo di questa tipologia effettuato in Italia.

Dal 29 agosto al 29 settembre 2019 ne era stato promosso uno simile a Spalato (Croazia) da Eunavformed, la forza navale europea per le operazioni anti-migranti nel Mediterraneo (Irini). Le attività furono indirizzate a dodici sommozzatori della Guardia costiera e della Marina libiche. A fine ottobre 2020 un’altra attività addestrativa del personale subacqueo venne condotta in Libia dalla Marina militare della Turchia.

Il personale della famigerata Guardia costiera ha iniziato ad addestrarsi nella Scuola nautica nella primavera 2017 e alla cerimonia di chiusura del primo corso intervenne a Gaeta l’allora ministro dell’Interno Marco Minniti.

Dopo una preselezione svolta nell’ambito della missione europea Eunavformed a bordo della nave olandese Rotterdam e della San Giorgio della Marina italiana, una quarantina di allievi piloti furono addestrati a condurre le quattro motovedette della classe Bigliani, già di appartenenza della Guardia di Finanza, donate alla Libia tra il 2009 e il 2010 e successivamente riparate in Italia dopo i danneggiamenti ricevuti nel corso dei bombardamenti Nato del 2011.

Un secondo corso di formazione per 19 membri della Guardia costiera libica venne svolto nel giugno 2017. Nel 2018, con fondi del ministero dell’Interno, furono realizzati due corsi di tre settimane per 28 militari libici, costo giornaliero stimato 606 euro per allievo. Inoltre, nell’ambito del Sea Horse Mediterranean Project, il progetto Ue di «cooperazione e scambio di informazioni nell’area mediterranea tra Spagna, Italia, Francia, Malta, Grecia, Cipro e Portogallo e i paesi nordafricani», (valore complessivo di 7,1 milioni di euro), la Guardia di Finanza ha concluso un accordo con la Guardia Civil spagnola, capofila del programma, per erogare sempre nel 2018 un corso di conduzione di unità navali per 63 militari e agenti di polizia libici.

In passato la Scuola nautica aveva svolto attività di formazione a favore di ufficiali dell’Albania e della Guardia Civil spagnola. Ha partecipato anche a due missioni internazionali: la prima sul fiume Danubio, nell’ambito dell’embargo introdotto nel maggio 1992 dall’Onu contro l’allora Repubblica federale di Jugoslavia; poi, a fine anni ’90, a Valona (Albania) per fornire «assistenza» ai locali organi polizia nella «lotta ai traffici illeciti». Adesso per la Scuola è scattata l’ora dell’addestramento dei reparti d’élite delle forze navali di Tripoli, sommozzatori in testa.