Gli ori sono ancora pochi, anche se piovono medaglie sull’Italia. A Tokyo che fa segnare il record di contagi (3800 casi, 10 mila in Giappone, con possibile estensione dello stato di emergenza ad altre quattro prefetture, proteste da parte della popolazione) ci sono storie in casa azzurri che lasceranno una traccia, una legacy come si dice nello sport americano, per chi viene dopo. Gregorio Paltrinieri medaglia d’argento negli 800 stile libero, raccoglie il testimone da Aldo Montano e Federica Pellegrini. Oro a Rio de Janeiro 2016, Greg era il favorito naturale per il bis. Poco più di un mese fa, la mononucleosi, che certo passa, è un’infezione, ma lascia il segno sui muscoli, specie con l’Olimpiade dietro l’angolo. Riposo assoluto, il lento rientro. Come Federica Pellegrini nei 200 stile libero, Paltrinieri si è qualificato per la finale con uno degli ultimi tempi utili. Era il più lento, senza sprint, senza forza nelle gambe. Ieri invece si è preso l’argento, ottenuto con il cuore, più che con le bracciate. «Dopo la mononucleosi avevo paura di tutto», ha spiegato il fuoriclasse emiliano. Anche per lui, la paura, che nei fuoriclasse, c’è sempre. Spesso è la benzina emotiva per automotivarsi, come ha spiegato Novak Djokovic.

A VOLTE, è la forza che ti ferma, come nel caso della ginnasta americana Simone Biles, che si è ritirata dai Giochi, che ha ammesso di dover avere a che fare con i suoi demoni, ma a cui non va attribuita la patente della campionessa fragile. Perché tanti, troppi campioni sono rinati anche attraverso i passaggi a vuoto che toccano agli uomini, prima ancora che negli sportivi. E, a proposito di campioni, oltre all’exploit di Paltrinieri, la giornata azzurra ha visto anche l’arrivo della seconda medaglia d’oro, stavolta dal canottaggio, dal duo Federica Cesarini-Valentina Rodini, primo podio al femminile nella storia dei Giochi per l’Italia. La giornata tricolore si è conclusa con il bronzo di Stefano Oppo e Pietro Willy Ruta nel doppio pesi leggeri maschile e anche dal bronzo della nazionale femminile di fioretto, Errigo-Volpi-Batini-Cipressa (Erika, la figlia del ct dell’Italia, Andrea Cipressa). Le medaglie complessive sono 19, decimo posto nel medagliere, in cui prende posto per la prima nella storia San Marino, con un bronzo nel trap femminile.

LA GERMANIA invece si segnala per la storiaccia del commissario tecnico della squadra di ciclismo Patrick Moster, pizzicato dalla regia internazionale durante la crono individuale a rivolgersi con epiteti razzisti («acchiappa i cammellieri», rivolte al suo atleta Nikias Arndt) verso corridori africani e mediorientali. Le scuse non sono bastate, il tecnico è stato estromesso dai Giochi. E brutta figura anche per Fabio Fognini, che durante la partita (perduta) con il russo Medvedev si è autorivolto un insulto omofobo, per poi scusarsi sui social: «Il caldo dà alla testa! Ho usato un’espressione davvero stupida verso me stesso, non volevo offendere nessuno. Amo la comunità Lgbt, mi scuso per la sciocchezza che mi è uscita».