La giunta promessa ancora non arriva. O meglio arriva, ma solo a metà. Come annunciato, poi rimandato a più riprese e infine di nuovo annunciato mercoledì sera al confronto di Skytg24, oggi finalmente la candidata Virginia Raggi dovrebbe elencare i nomi della sua potenziale giunta. Ma non tutti, solo «cinque o sei». Dunque metà esecutivo. Non è un gran ché, soprattutto se messo a paragone con le promesse. Ma se ne capiscono le ragioni: pur essendo favoritissima dalle previsioni della vigilia, l’avvocata ha ricevuto qualche «no, grazie». In più su molti dossier lo staff a cinque stelle che l’aiuta a selezionare curricola e profili non avrebbe ancora le idee chiare. Il panico e la confusione potrebbero avere anche un altro nome, e cioè la cautela. Cautela comprensibile: un passo falso alla vigilia del voto potrebbe essere fatale per l’inizio della nuova era Raggi. Fin qui di fatto ha detto sì solo l’urbanista Paolo Berdini. Ha detto no invece lo storico dell’arte Tomaso Montanari, invitato a assumere l’assessorato alla cultura; a sua volta avrebbe indicato per quel posto lo scrittore romano Christian Raimo. Per l’assessorato al bilancio circola il nome di Marcello Mennella, dirigente Consob e fra i collaboratori del commissario prefettizio Tronca. Ma appunto, il faldone giunta è ancora in alto mare.

Per questo c’è stato un ulteriore ripensamento: l’annuncio dei nomi doveva essere postato stamattina con un video sul blog di Grillo. E invece gli assessori verranno ’svelati’ al comizio di chiusura della campagna elettorale che si terrà nel tardo pomeriggio a Ostia, con tutto il direttorio schierato a fare il tifo per Raggi. Gli altri nomi arriveranno solo a risultato acquisito e questo perché, spiegano ancora fonti del M5S, «alcuni futuri assessori vogliono riservatezza fino al voto». E anche qui si capisce: non è chiaro ancora il margine di autonomia che la (eventuale) sindaca lascerebbe ai suoi collaboratori e per di più le stelle nascenti del Campidoglio sono ancora un oggetto oscuro.

Dalla parte opposta, a casa Pd, la giunta eventuale è stata annunciata da tempo. In queste ore si consumano le battute finali di una rincorsa tutta in salita. Volato Renzi in Russia, e quindi a notevole distanza da tutti i candidati ai ballottaggi, ieri sera Roberto Giachetti ha incontrato la ministra Boschi e il governatore Zingaretti al suo comitato elettorale: «Vogliamo che Roma torni Roma, dire sì alle Olimpiadi, al nuovo stadio della Roma, alla linea C», ha spiegato la ministra. E sulle Olimpiadi aveva battuto poco prima anche Massimo Zedda, sindaco di Cagliari volato a Roma «per dare un supporto anche da sinistra alla candidatura di Roberto, sperando in una ricomposizione a Roma, perché in casa come in politica stare a casa da separati non va bene». Un’indicazione di voto assai diversa da molti suoi compagni di partito, in primis da Stefano Fassina, che alla fine ha deciso che annullerà la scheda. Non è la sola distanza che Zedda ha sottolineato. «Sono qui con Giachetti anche perché Cagliari è inserita nel dossier olimpico di Roma 2024 per quanto riguarda la vela», ha spiegato ironizzando: «Non so cosa abbia fatto l’insegnante di educazione fisica a Virginia Raggi, magari non la faceva giocare a pallavolo, altrimenti non si capisce perché odia così tanto lo sport. Per fortuna Giachetti sa che grande opportunità sarebbero queste Olimpiadi». L’insegnante di Raggi deve essere stata la stessa di Fassina e dei suoi sodali di Sinistra italiana, tutti contrari alle Olimpiadi.

Il brio democratico viene però rovinato dall’endorsement per Giachetti di Luciano Casamonica, nipote di Vittorio, il defunto del celebre funerale con carozza e cavalli. Gelo nel Pd, Matteo Orfini corre ai ripari: «Grazie, no. Facciamo volentieri a meno». Ma è chiaro che l’episodio, rilanciato nella rete dai 5 Stelle, è veleno distillato. Proprio il presidente del Pd si è più volte scontrato con i 5 stelle accusandoli di avere accettato i «like» di un esponente della famiglia Spada di Ostia.

Oggi pomeriggio chiusura al ponte della Musica, al Flaminio, con concerto: annunciate sorprese, ci saranno Nicky Nicolai e Stefano Di Battista, Ricky Tognazzi e Dj Boosta dei Subsonica.